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RED SHOES – Il Figlio del Boss Regia di Isabella Weiss prossimamente al cinema

Dopo l’anteprima del teaser alla 77ª Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia, e la selezione in vari importanti festival, sarà presentato il 15 luglio nell’ambito della rassegna SHARING ART 2021 (in programma dal 7 luglio al 19 settembre, in Via Civita 5/A Pompei) con una proiezione speciale il docufilm Red ShoesIl figlio del Boss, tratto dalla storia vera di Daniela Lourdes Falanga, nato Raffaele, figlio di un boss della camorra ora all’ergastolo.

Interviste esclusive ad amici e parenti, i quali hanno condiviso momenti drammatici e meravigliosi, dando vita a un ritratto originale di una personalità singolare plasmata dal suo status di outsider e la sua difesa dell’uguaglianza di genere.

Daniela Lourdes racconta i suoi primi anni di vita: maltrattata dalla madre, il suo pensiero sulla morte, le prime amicizie omosessuali e le discriminazioni e altri avvenimenti che l’hanno portata, nonostante tutto, al sollievo nel diventare la vera sé.

Dopo la proiezione ci sarà il dj Secret, happening che avverrà alla Residenza Artistica della Klimax Theatre Company giovedì 15 luglio alle ore 20 e saranno presenti la regista, il cast, gli sceneggiatori e alcuni degli amici che hanno partecipato al docufilm. La serata sarà presentata dall’attrice Tiziana De Giacomo che vestirà Maison Nino Lettieri e trucco e parrucco Roberto Rubino per Accademia Mediterranea Pompei.

Red ShoesIl figlio del Boss è un docufilm per la regia di Isabella Weiss, soggetto di Raffaela Anastasio, sceneggiatura di Raffaela Anastasio e Isabella Weiss Di Valbranca, fotografia di Gianni Mammolotti (candidato al David di Donatello per “Malarazza”), musiche di Marco Zurzolo e montaggio di Giacomo Desideri.

SINOSSI RED SHOES

Red Shoes s’incentra sulla storia di Daniela Lourdes Falanga, nato Raffaele, in una famiglia criminale di Napoli. Il padre è un boss della locale camorra e Raffaele lo vede molto poco, anche perché i genitori si separeranno poco dopo la sua nascita. Nonostante l’assenza Raffaele subirà molto la figura dal padre, anche nei racconti della madre e della nonna paterna, che gli rimarrà sempre vicino. La nonna paterna era stata costretta a prostituirsi dal marito, quel nonno di cui Raffaele porta il nome. Sua mamma, che non voleva capire che quell’unico figlio maschio non si sentiva a suo agio nel suo corpo, sarà sempre molto violenta con lui, a gesti e parole, e in seguito porterà a casa un nuovo compagno, Michele. Raffaele ha 13 anni quando Michele viene ucciso durante un arresto, e la sua reazione è mista, da una parte il dispiacere per le figlie di Michele, le sue sorellastre, dall’altra un senso di liberazione perché con quell’uomo aveva dovuto condividere sua madre. Inizia un percorso difficile, Raffaele sente su di sé tantissime colpe, quella di non essere il figlio che la madre desidera, visto che per lei era “meglio un figlio drogato che finocchio”, quella di non capire chi è davvero e procurare infelicità al resto del mondo. Un giorno vedrà in TV un trans, il primo trans mai apparso in televisione, al Maurizio Costanzo Show, la bellissima Eva Robbins. E così, in un tempo dove le informazioni non erano accessibili su internet, capisce che è possibile cambiare sesso. Dalla disperazione che lo aveva portato a pensieri suicidi e che si placava solo nella fede e nelle preghiere, Raffaele passa ad una fase di consapevolezza, di rabbia che esplode anche a scuola, di voglia di uscire allo scoperto e non doversi sentire “sbagliato”. In seguito inizierà a frequentare un gruppo di amici che amavano travestirsi, seri professionisti durante il giorno che di notte si liberano dai lacci imposti dalla società e si ritrovano nella piazza di Pompei. Quelle notti lasciano un ricordo indelebile in Raffaele, che inizia a truccarsi, a mostrare la sua identità, nonostante la sua famiglia.  Raffaele compirà l’ultimo passo per diventare donna con una operazione di vaginoplastica a Roma e sceglierà il nome di Daniela.

 Attualmente Daniela lavora nella ASL Roma 3 Napoli, aiutando i ragazzi/e che desiderano compiere un percorso di transizione o che hanno disforia di genere. Ha anche uno sportello come volontaria nel carcere di Poggioreale, che è il carcere più grande d’Europa, e aiuta non solo chi vuole intraprendere un percorso di cambio di sesso, ma anche i detenuti “comuni”, eterosessuali, con i quali è riuscita ad instaurare un rapporto molto forte. Si reca anche spesso nelle scuole, per discutere di identità di genere e di bullismo e si occupa di diritti civili per gay e transgender, diventando anche la prima Presidente donna dell’Arcigay di Napoli. Daniela lotta perché ci sia una legge ad hoc per non emarginare i transgender, soprattutto in campo lavorativo, visto che per loro è molto difficile essere assunti. All’Arcigay di Napoli riceve anche molte famiglie, con giovani che vengono con i genitori e vogliono saperne di più sul percorso del cambio di sesso, anche se in provincia invece tutto rimane ancora molto meno facile ed è molto difficile uscire allo scoperto se si è un ragazzo/a non binario.

Ora “sono una donna soddisfatta” e tranquilla, dice Daniela, “e sono molto innamorata di una persona più giovane di me”, parlando del suo compagno Ilario, che ha fatto il percorso inverso: da donna è diventata uomo. “Pensiamo anche di avere figli”, visto che Ilario può averne.

All’intervista con Daniela si aggiungeranno interviste ad amici e familiari.

Klimax Theatre Company Residenza Artistica Sharing Art Via Civita 5/A, 80045 Pompei (Na)

Ingresso 5€ – Per info e prenotazioni 320.9258102

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Redazione StreetNews.it
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