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Non sempre la distanza indebolisce le relazioni di coppia. Ce lo spiega Simone Iaboni in arte Jaboni

Simone Iaboni classe 1982, in arte Jaboni, è un cantautore, interprete e architetto nato a Frosinone e trasferitosi a Roma all’età di 20 anni, dove frequenta l’Accademia di musica Scarlatti.

Ciao Jaboni, cosa ti ha spinto a scrivere e cantare “Love comes back to me”?
Ciao a voi! Con Love comes back to me ho voluto raccontare la storia di un amore vissuto a distanza, dove però la lontananza diventa un fertilizzante in quanto fortifica e riaccende la passione ad ogni incontro. Amare senza costrizioni e barriere fa sì che quell’amore poi torni indietro più forte di prima.

Da cosa nasce l’idea dell’utilizzo dell’inglese?
Ho sempre ascoltato musica internazionale, sin da bambino. Durante l’adolescenza le mie giornate erano piene di Nirvana, R.E.M., the Cranberries. Quando ho iniziato a scrivere canzoni ho iniziato a farlo in inglese naturalmente. È una lingua che si lega benissimo alle sonorità che mi hanno sempre influenzato.

Nel tuo testo parli di un amore anche in lontananza. Secondo te l’amore tra tante giovani coppie rimaste a lungo distanti ha resistito di fronte la pandemia?
La pandemia è stata, e purtroppo è ancora, una prova durissima. E sicuramente molte dinamiche sono cambiate, anche all’interno delle coppie. Nuove abitudini, maggiori attese, più pazienza. Gli amori rimasti sono sicuramente più forti di prima.

L’amore è un tema ampiamente diffuso nella canzone italiana. Perché il tuo brano si dovrebbe contraddistinguere da tutti gli altri? Che valore aggiunto dà?
Non pretendo che si contraddistingua dagli altri, con questo brano ho cercato di raccontare la mia visione di un modo di vivere l’amore, racconto l’amore a distanza e le sue difficoltà, ma ne faccio anche un punto di forza e non solo un ostacolo.

Come mai la scelta di questo nome d’arte?
Jaboni in realtà è il mio cognome, come in realtà veniva scritto prima degli anni 60, quando mio nonno decise di trasformarlo in Iaboni, più facile da trovare sull’elenco telefonico. Ho scelto di recuperare l’iniziale per dare continuità a un’identità quasi abbandonata, come a voler riaprire dei confini chiusi nel tempo.

Chi è l’artista che hai come riferimento musicale?
Sono moltissimi. Per citarne qualcuno James Blake, Bon Iver, Sigur Ros.. ma anche i Royksopp, gli Hurts..

Da chi ti piacerebbe ricevere una proposta di collaborazione?
Bè, da uno degli artisti che ho nominato nella precedente risposta. Chiunque scegli va benissimo

Alessandro Testa

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Alessandro Testa
Alessandro Testa
Classe 1984, è ingegnere e allo stesso tempo critico cinematografico e appassionato di cronaca e giornalismo. Dal 2019 collabora per StreetNews.it!
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