Morelli, Leo, De Luigi sono “gli uomini d’oro”

Gli uomini d’oro

Voto 8/10

Genere Noir, - Italia, 2019, durata 110 minuti.
Regia di Vincenzo Alfieri con Fabio De Luigi, Edoardo Leo, Giampaolo Morelli, Giuseppe Ragone, Gianmarco Tognazzi. Cast completo

Siamo nella Torino del 1996. Gli anni che ricorderemo come quelli della Juventus europea a caccia della Coppa dalle grandi orecchie.
Luigi il Playboy (Gianpaolo Morelli) è un impiegato delle Poste con la mansione di guida del furgone portavalori, un lavoro sistematico ma fortemente responsabile.
Prossimo alla pensione (giusto tre mesi) sogna già la gestione di un locale in Costa Rica insieme al collega e amico Luciano.

Tuttavia, proprio in quel periodo, il Ministro Dini decide di spostare dieci anni più avanti l’età pensionabile. Luigi, che non è assolutamente d’accordo con la nuova legge, vedendosi sfumare davanti agli occhi il sogno caraibico, prende il destino nelle sue mani e decine di fare un colpo grosso: rapinare l’ufficio postale, impossessandosi dei valori che trasporta per mestiere. Sulla carta un gioco da ragazzi, sfruttando anche la divisa che già indossa. Alvise il Cacciatore (Fabio de Luigi) è collega di Luigi e lo accompagna nel furgone; ma deve svolgere anche altrei due lavori per mantenere moglie e figlia garantendo un livello borghese che in realtà non può permettersi.
Proprio Alvise regala l’idea della rapina a Luigi da cui poi vuole ricevere una fetta della torta.
Infine Nicola il Lupo (Edoardo Leo) è un ex pugile. Con Alvise gestisce un locale country western; inaspettatamente anche lui entrerà in qualche modo a far parete del colpo milionario che farà cambiare la vita ai tre protagonisti. Gli esiti sono, però, tutti da scoprire.

Tratto da un fatto di cronaca realmente accaduta, con “Gli uomini d’oro” Alfieri ha fatto passi da gigante. Ben orchestrato, il lungometraggio si compone di ben tre parti che narrano la stessa storia vista però con gli occhi dei tre protagonisti: dal playboy, dal cacciatore e dal lupo.

Ogni storia svela allo spettatore dettagli e particolari che si intrecciano e concedono una visione più completa della storia.

Tra le interpretazioni a sorpresa, Fabio De Luigi, abbandona la sua consueta maschera buonista per un’interpretazione sinistra e rancorosa che rispecchia le frustrazioni degli italiani contemporanei.

Consigliato: Sì

Alessandro Testa