MISSIONE COMPIUTA! L’ITALIA E’ REGINA D’EUROPA! Ai rigori gli Azzurri conquistano il secondo trofeo continentale.

Italia Campione d'Europa . Immagine Sky Sport. a.r.r.

Si era messa male. A 120 secondi dall’inizio Shaw aveva messo in rete un cross al volo, spizzando il palo e beffando Donnarumma. Abbiamo temuto il peggio, l’imbarcata, una valanga di goal, ma non è stato così. Certo, in campo l’Inghilterra si è mostrata molto tecnica, velocissima in alcune occasioni in attacco, ma in fin dei conti poco concreta, poco realizzativa. Allora Leo Bonucci l’ha messa in pari, al 67mo su una serie di rimpalli che sembravano voler dire all’Italia che non era serata. Poi i supplementari, a fasi alterne: nel primo quarto d’ora gli Azzurri hanno buttato il cuore oltre l’ostacolo, si sono resi pericolosi, ma non hanno realizzato il vantaggio; nel secondo tempo è stata l’Inghilterra a tenere il pallino e ci ha messo in seria difficoltà. 1 a 1 e siamo andati ai rigori. Southgate ha fatto due cambi allo scadere dei minuti di gioco, per inserire due elementi letali nei calci di rigore: Rashford e Sancho… ma ai rigori è finita 4 a 3, dato che proprio i due cambi hanno fallito, oltre a Saka. Donnarumma ci ha messo le mani e poi è iniziata la grande festa. Si è spento l’entusiasmo del popolo Inglese che per giorni ha recitato, con non poca presunzione, il motto: “it’s coming home”; si è spento il sorriso del principe William e famiglia, così ampio e solare dopo la rete di Shaw. Si è ridimensionata la spocchia malcelata di Southgate, che sentendosi forte dei 50.000 presenti sugli spalti, si immaginava già a coccolare la Coppa tanto ambita e che ancora l’Inghilterra non riesce a vincere. Neanche in casa. Perché i caroselli li stiamo facendo in Italia, non a Londra. O forse, anche a Londra, ma a farli sono gli Italiani che vivono e lavorano là e non gli inglesi, che già 24 ore prima della finale festeggiavano e si prendevano “gioco” (è un eufemismo) della nostra amata Bandiera Tricolore e poi anche del nostro Inno. Non si fa. L’aplomb british, mai come questa volta, sarebbe stato un comportamento più maturo.

Ora la nazionale guidata da Roberto Mancini sta riportando il trofeo in Italia, dopo 53 anni. Allora, nel 1968, ad alzarla al cielo fu capitan Giacinto Facchetti, oggi è Giorgio Chiellini e la alza a casa degli sconfitti, lo stesso giorno di 39 anni fa, quando un altro capitano, Dino Zoff, alzava al cielo la Coppa del Mondo. Si, in effetti la data dell’11 luglio ci porta fortuna. Forse il quadro sarebbe stato completo con la vittoria di Berrettini a Wimbledon, ma per lui ancora c’è tempo, per ora si limita a scrivere le prime pagine di una meravigliosa storia di tennis. Nel frattempo, ci godiamo questa Nazionale brillante, vivace, veloce e compatta, che ha messo in riga tutta l’Europa calcistica e impaziente prende la rotta per l’Italia, per omaggiare il proprio popolo con questo importante trofeo. Perché si: abbiamo vinto gli Europei di calcio 2020 e, giusto per citare un altro successo Italiano di quest’anno in un contesto europeo, possono stare tutti “Zitti e buoni”.

A cura di Clemente Scafuro

Immagine di copertina da Sky sport.