Il modello italiano Mattia Narducci, con un fisico atletico e una statura di 1,88 cm, non è passato inosservato ai brand più importanti a livello mondiale, essendo stato protagonista della campagna pubblicitaria di Guess primavera – estate 2020 e, facendo concorrenza ai modelli più famosi. Ha deciso di raccontarsi in questa intervista facendoci viaggiare con la mente nel mondo dell’alta moda:
“Come hai approcciato al mondo della moda?”
“Ho iniziato 3 anni fa. La ragazza di mio cugino lavorava in un’agenzia di moda, io avevo appena iniziato l’università e lei mi chiese se volevo provare, ed io ho accettato questa sfida. E’ andata bene fin da subito perchè una settimana dopo essere entrato in agenzia, c’è stato un casting per Dolce&Gabbana e Domenico mi ha notato subito. Quindi ho puntato tutto su quella sfilata e da lì mi ha dato riscontri positivi, facendo girare il mio nome lì a Milano”.
“Che studi hai frequentato prima di intraprendere questo lavoro?”
“Ho fatto il liceo scientifico e invece ora sto finendo l’università di International Management”.
“Te lo aspettavi così com’è il mondo della moda o ti sei ricreduto su qualcosa?”
“Non avrei mai pensato di arrivare a questo punto, cioè che sarebbe diventato un lavoro vero e proprio. Ho iniziato un pò per gioco, per mettermi alla prova, poi fortunatamente le cose sono andate bene quindi è diventato un vero e proprio lavoro, aprendomi anche altre strade come per esempio nell’ambito della recitazione”.
“Quindi proseguirai solo nel mondo della moda o hai anche altri obiettivi?”
“Guarda diciamo che da un anno ho agenzie in tutto il mondo e, una mia agenzia di Los Angeles produttrice di netflix, mi ha proposto colloqui e casting per serie tv. Il mio agente di Milano con base anche a Roma si occupa di cinema e fiction, perciò è da un paio d’anni che studio recitazione. Questo lavoro nella moda diciamo che è di breve durata, perchè comunque dipende sempre, perciò spero che quando finirò questa cosa inizierò con la recitazione”.
“Da chi prendi isprirazione?”
“Il mio più grande idolo, a livello di personalità e mentalità da quando sono piccolo, è Michael Jordan, che al di là della fama è sempre stato un vincente in tutto. A livello di stile sicuramente è David Beckham, per me anche lui insuperabile”.
“Come ci si sente prima di una sfilata? Che sensazioni si prova?”
“Alla mia prima sfilata ero tesissimo perchè, nella sfilata di Dolce&Gabbana non sapevo nulla di moda, dato anche il fatto che non c’è nessuno che ti insegna a camminare o comunque a muoverti. Ho cercato sempre di essere il meno rigido possibile. La prima volta me la ricordo molto bene perchè in passerella con me c’erano modelle come Naomi Campbell e Claudia Schiffer e, siccome per loro c’era divertimento ed esperienza ho cercato di prendere la calma e la serenità in quello. Le prime 2/3 volte ero un pò teso, poi da lì è diventato un pò un gioco, un divertimento, anche perchè sei consapevole del fatto che per qualche minuto sai di essere davanti a tutto il mondo e dover portare al massimo, in maniera più elegante possibile, un abito di altissimi brand. Alla fine siamo sempre i soliti che sfilano, quindi abbiamo creato un gruppo con i quali mi trovo molto bene. Ho imparato col tempo a godermi questi momenti che prima passavo con l’ansia”.
“Come ti mantieni in forma?”
“Cerco di praticare 45 minuti massimo un’ora, indipendentemente dal lavoro, tutti i giorni, attività fisica come la corsa e la palestra, senza utilizzare grandi pesi, perchè adesso la moda sta andando un pò al contrario rispetto a 20 anni fa, bisogna essere taglie 48, quindi bisogna puntare più su allenamenti a livello aerobico per evitare di aumentare la massa muscolare”.
“Rimanendo in tema, appunto, che requisiti deve avere ad oggi un modello per poter proseguire la carriera?”
“Ad oggi comunque l’altezza è importante che deve essere sempre di 1,87/1,88, perchè è proprio una questione di essere longilinei. Poi i canoni della moda stanno talmente cambiando che non bisogna più essere per forza belli, più che altro bisogna avere qualche particolarità che possa funzionare per determinati brand. Quindi diciamo che il requisito sempre necessario è l’altezza”.
“Qual’è stata la volta che ti sei divertito di più durante uno shooting?”
“I momenti più belli sono stati sicuramente a Las Vegas, l’anno scorso, quando abbiamo scattato per la campagna World Wild di Guess, condividendola con 3 miei amici, Stefano Sala, Simone Susinna e Andrea Damante, che considero fratelli con i quali condivido la mia quotidianità. E’ stato divertente ed anche dalle foto si nota questa sintonia che c’è fra di noi”.
“Che consiglio daresti ai ragazzi che vogliono intraprendere questo lavoro?”
“Sicuramente di non arrabbiarsi mai, di non prendersela sul personale quando si ricevono dei no. In questo lavoro si ricevono davvero tanti no e, molte volte, non sono dovuti dal fatto che non sei esteticamente abbastanza bello per questo lavoro, ma i prototipi che cercano i brand possono essere differenti. A volte, invece, ci sono dei ragazzi molto sensibili che la possono prendere sul personale. Io stesso ho preso molti no, però ho sempre cercato di continuare sulla mia strada andando avanti. Quindi perseverare e non arrendersi mai davanti a un pò di difficoltà che questo lavoro ci presenta ogni giorno”.
a cura di Nicole Scarcelli
