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LO “ZERO” CHE VALE IL TRAGOS.

Ha ideato lo spettacolo quando ancora non si conosceva il significato di Covid-19, eppure ha colpito nel segno.  Sceneggiatore diplomato al DAMS di Padova, laureato in giurisprudenza, Daniele Acerra è di Lauro (AV) e da anni esprime la sua passione nel mondo del teatro. Nel 2018, all’interno del festival Mammellart, una serie di eventi estivi organizzata dalla Pro loco Nuova Lauro, ha esordito con la versione integrale di quest’opera che parla di due ragazzi, in quella edizione interpretati da Franco Nappi e Chiara Vitiello, che vivono la realtà della guerra: Zero. “E’ uno spettacolo che nasce dall’analisi di alcune tra le cose più care che abbiamo: i ricordi. Partendo dal ricordo, prova a fare un bilancio di quello che ci troviamo ad affrontare nella nostra vita, anche una cosa che ci sembra lontanissima come la guerra.” Sibillino, se consideriamo che la sceneggiatura di Zero è stata scritta prima della pandemia e anche prima che sentissimo parlare di Wuhan, una realtà lontana dalla nostra, eppure così prossima, che ci ha stravolti tutti. L’opera unisce cinque storie in un viaggio immaginario attraverso il mondo per capire come distanze enormi possano ridursi “a zero”, se viste da una prospettiva personale. Calzante. In un certo senso, empatico. Il lavoro arriva al Tragos, concorso europeo di teatro e drammaturgia nella sezione autori contemporanei. E vince la segnalazione speciale Vittorio Giavelli. Prima del Tragos è andato in scena al Palaparthenope, è diventato finalista a “I Corti della Formica” di Napoli e all’“Estrocorti” di Bologna.

Come si fanno a capire le prospettive?  Ci danno una mano gli astri che ogni sera vediamo a distanze per noi inimmaginabili.  Eppure, il mondo in cui viviamo non riusciamo a vederlo se non entro i confini della nostra vita.  Se infuria una guerra poco distante, noi potremmo non accorgercene. Ma se questa stessa guerra dovesse entrare a far parte del nostro campo di percezione, sarebbe diverso?

Il Tragos, giunto alla sua XV edizione, è un concorso che si svolge a Milano ed è dedicato alla memoria di Ernesto Calindri. Sono passati sul podio autori e personaggi come Paolo Bignami, Marco Tullio Barboni, Marco Pizzi, amatori e professionisti di una realtà, quella teatrale, che negli ultimi mesi sta affrontando la sua battaglia più dura. Chissà se Daniele avrà pensato di modificare la trama di Zero per raccontare  quando, da una sconosciuta cittadina orientale, un nemico invisibile ha messo in difficoltà il mondo, l’umanità, compresa quella parte di umanità che presumeva di essere abbastanza lontana da non considerarsi “parte della vicenda”…

Di Clemente Scafuro

Immagini di proprietà dell’autore.

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