“L’età Fragile”

Le appassionate lettrici di “Cuore di libro”, durante l’ultimo incontro, sempre presso la libreria Tasso a Sorrento, avevano scelto, di leggere, il romanzo “L’età fragile” di Donatella Di Pietrantonio, vi ricordate?

Un romanzo che riporta alla memoria il delitto del Morrone; sul monte abruzzese morirono, uccise brutalmente, due escursioniste: Diana Olivetti e Tamara Gobbo, mentre Silvia, la sorella di Diana, si salvò fingendosi morta. Un pastore sparò a tutte e tre e tentò di violentare Diana, prima di ucciderla. Silvia diede l’allarme e il pastore venne arrestato. 

Una storia come tante, purtroppo, che perdurano da tempo immemorabile ormai, ma addentriamoci di più ne “L’età fragile”.

I ricordi nascosti, che affiorano, fanno un gran rumore!

Spostano le sicurezze facendo spazio alle paure.

“L’età fragile” è un romanzo fatto di legami, tra madre e figlia, tra passato e presente, tra chi è in vita e chi è morto, tra la paura della violenza e il coraggio di vivere; un cammino che esplora vari tipi di fragilità.

Donatella Di Pietrantonio comincia a scrivere dopo aver esercitato, per un periodo, la professione di dentista pediatrico; esordisce con il romanzo “Mia Madre è un fiume”.

Vince il premio Brancati nel 2014 con “Bella mia”; nel 2017 pubblica “L’Arminuta” con il quale vince il premio Campiello, dal romanzo è tratto uno spettacolo teatrale prodotto dal Teatro Stabile d’Abruzzo, e il film diretto da Giuseppe Bonito.

Alcune amiche lettrici, di “Cuore di libro, dopo un’attenta lettura, si sono espresse così:

Angela Ansalone: “L’età fragile” è un titolo che lascia presagire un’eco, scandagliare delle profondità dell’animo umano nei suoi momenti più incisivi di vita. Di fatto è una storia di cronaca nera realmente accaduta descritta con linguaggio scorrevole, sobrio e scarno.

Quell’iniziale conflitto madre figlia si perde nel sottofondo della storia e resta insoluto nella sua fragile esistenza. 

Non ho goduto di risonanze emotive che sempre cerco in un libro, e che ho trovato nelle precedenti opere dell’autrice, ma ho sperimentato una sua nuova espressività.”

Paola Pagnotti: “Devo dire che io sono molto legata ai suoi primi libri e in modo particolare a “L’Arminuta”.

“L’età fragile” l’ho letto volentieri e, tra l’altro, leggendolo ho scoperto una storia vera, di violenza, che non conoscevo. 

Mi ha coinvolto, emotivamente, la preoccupazione, raccontata veramente molto bene nel libro, che può avere una mamma nei confronti di una figlia.” 

Angela Cacace: “La Di Pietrantonio con la sua scrittura limpida e asciutta ci ricorda un fatto tragico accaduto un po’ di anni fa, in una località chiamata “Dente del lupo“ sulle montagne dell’Abruzzo.

Riesce a riportare un episodio di cronaca e a trasformarlo in letteratura, ma più di ogni cosa con la sua penna scandaglia la nostra “Età fragile” che non è quella dei nostri vent’anni, o almeno, non solo quella, ma è l’età dei nostri dubbi e le nostre insicurezze di madre, di figlia, di essere umano.”

Ancora una volta, è stato un incontro ricco di idee e di amore, per la lettura. Prima di salutarci, non poteva mancare la scelta del prossimo libro da leggere, che verrà presentato alla libreria Tasso l’8 marzo: “Come un soffio” di Angela Ansalone, si avete capito bene, Angela è una delle appassionate lettrici di “Cuore di libro”, perciò l’emozione avvolge l’attesa di questo evento inaspettato.

a cura di Maria Grazia Grilli