L’emblematico biennio giallorosso da raccontare tutto d’un fiato

Quello che va dal 2006 al 2008 è un biennio da raccontare tutto d’un fiato. Un periodo che assume un significato emblematico in quanto racchiude in sé l’amarezza della sconfitta e la soddisfazione per la riconquista. Le emozioni contrastanti che lo sport è in grado di disseminare nell’animo umano lasciando un esempio di quello che può accadere nella vita: si cade per rialzarsi. Bisogna crederci sempre. Tornando ai fatti sportivi c’è da riportare che così come la prima annata strappò dalle mani dei giallorossi la Serie A, quella immediatamente successiva restituì il titolo riportando il Club calabrese nell’Olimpo del volley. Merito, tenacia e caparbietà furono i fattori trainanti per risollevarsi e rinascere nel più breve tempo possibile. La promessa fatta dal presidente Pippo Callipo ai propri tifosi trovò presto concretizzazione: in A2 la squadra rimase solo un anno per poi nell’aprile del 2008 raggiungere nuovamente la massima serie. 

LA SFORTUNA E QUEL PUNTO IN MENO (STAGIONE 2006-07)

La stagione inizia all’insegna del cambiamento. Il chiaro intento della società è quello di attuare una vera e propria ristrutturazione. Cambiamenti anche nei posti dirigenziali: Nico Agricola viene nominato consulente tecnico ed a lui viene affidato anche il compito di costruire la squadra. Della stagione precedente restano soltanto i calabresi Totò Ferraro e Francesco Piccioni. Per il resto a comporre la rosa solo nuovi giocatori, con una successiva rivisitazione a dicembre del 2006. 

SQUADRA RINNOVATA

La squadra venne affidata al tecnico italo-australiano Stelio De Rocco. Nuova la coppia di palleggiatori: ad iniziare dal brasiliano Raphael che resterà anche nelle due successive stagioni, per poi stabilirsi all’Itas Diatec Trentino e nel giro di quattro anni imporsi come uno dei registi migliori della Serie A1. Compagno di reparto il greco Bozidis. Nel ruolo di centrale Ravellino e Cavallini. Tra gli schiacciatori, il venezuelano Diaz, il brasiliano Bravo, lo statunitense Polster, Cicola ed il 20enne calabrese Barone, poi passato centrale. Nel ruolo di opposto il belga Shittu. Tra novembre e dicembre si interviene per rinforzare l’organico poiché ancora la Callipo stenta ad ingranare. Così fanno le valigie Bozidis e Polster ed arrivano il palleggiatore tedesco Dehne, lo schiacciatore brasiliano Dentinho e l’opposto slovacco Divis.

GIRONE DI ANDATA

Partenza in salita per la Tonno Callipo che incassa sei sconfitte nelle prime sette gare, anche se alcune delle avversarie – addirittura nelle prime due giornate – si chiamano Modena (di Sartoretti, Giani e degli ex Murilo e Messana) e Treviso (di Papi, Cisolla, Tencati e Gustavo). Poi il Piacenza di Zlatanov e Simeonov, quest’ultimo due anni dopo approderà a Vibo, e ancora Perugia e Cuneo del forte Giba e dell’ex Lasko. L’unica vittoria per i ragazzi di De Rocco arriva alla terza giornata d’andata in casa contro Verona (3-0). Il clichè si ripete purtroppo nelle successive sei giornate che conducono al giro di boa: la Callipo vince soltanto contro Latina (3-1) e perde le altre cinque. A fine girone, dunque, saranno soltanto sei i punti per i calabresi.

MERCATO DI DICEMBRE

La Callipo corre ai riparti con gli aggiustamenti anzidetti ed il girone di ritorno registra sei vittorie e sette sconfitte. Nella fattispecie s’inizia con i k.o. contro Modena e Treviso, poi però la formazione giallorossa si riscatta violando il parquet di Verona ma segue la sconfitta interna al tie break con Piacenza. Raphael&compagni non mollano e s’impongono a Padova, sempre al quinto set, con 19 punti di Diaz e 17 di Divis. Quindi le sconfitte a Perugia ed in casa contro Cuneo, ma ecco l’exploit a Latina sempre dopo una lunga maratona, ancora col duo Diaz-Divis sugli scudi, rispettivamente 26 e 22 punti. La rincorsa è lanciata: il bis dei giallorossi la settimana dopo contro Trento in casa e sempre in rimonta, stavolta è Dentinho il match-winner con 23 punti, uno in più di Divis. Quindi la Callipo procede con alternanza di sconfitte (con Taranto e Roma Volley dell’ex Rosalba e dei ‘mostri sacri’ Savani e Mastrangelo) e vittorie con Montichiari e Macerata. Queste ultime però non bastano, il Padova del neo-allenatore giallorosso Valerio Baldovin racimola un punto in più e la spunta nella lotta-salvezza. La Tonno Callipo colleziona 16 punti che aggiunti a quelli del girone di andata fanno in totale 22.  Tutto vano e così si retrocede in A2. In definitiva la retrocessione per un solo punto suona come beffa per una squadra che, nel girone di ritorno, aveva invertito la rotta rimontando fino all’ultimo respiro. 

IN VETRINA

Joao Paul Bravo e Peter Divis sono i migliori realizzatori di quella stagione per la Callipo. Il brasiliano Bravo, classe ’79, mantiene un rendimento costante per l’intero torneo ed alla fine realizzerà 246 punti disputando 23 gare e 79 set. Era reduce da Piacenza e dopo Vibo vi ritornerà per altre tre stagioni. Lo slovacco Divis, classe ’78 colleziona 224 punti in 17 gare e 60 set giocati. Da segnalare anche le ottime performance di Diaz (200 punti) e Shittu (178) ben orchestrati dall’abile regia di Raphael. 

L’ IMMEDIATA RISALITA IN A1 (2007-08)

La stagione del pronto riscatto arriva subito l’anno dopo la retrocessione. E che riscatto! La Tonno Callipo infatti, ritorna subito in A1 ingaggiando un bel duello con Verona, quella che diventerà ‘storicamente’ la sua bestia nera. Agli scaligeri non basteranno entrambe le vittorie negli scontri diretti poiché la Callipo vincerà alla fine tre gare in più (23) perdendone tre in meno (7) rispetto a Verona e taglierà per prima il traguardo con due punti di vantaggio. 

LA SQUADRA

Dell’annata precedente vengono riconfermati in sette: i palleggiatori Raphael e Bozidis (anche se a dicembre dell’anno prima andò via, quindi per lui un ritorno); i centrali Polidori e Barone, il libero Ferraro e gli schiacciatori Cicola e Dentinho. Arrivano i centrali Insalata e Iurlaro e gli schiacciatori Contreras, Foschi e Sirri (anche per lui un ritorno, essendo stato in rosa nel 2005-06) e l’opposto Oro. La guida è affidata al croato Ljubomir Travica, un tecnico dalla caratura internazionale reduce da Castellana e precedenti esperienze in A1 anche con la mitica Maxicono Parma, Palermo, Montichiari, Piacenza, Latina ed in Grecia con l’Olympiakos Pireo. Sarà affiancato dal calabrese Giovanni Torchio.

GIRONE DI ANDATA

Quattro sconfitte (con Spoleto all’esordio e poi Loreto, Pineto e Verona) nelle prime sei gare di campionato non sono per nulla confortanti per una Tonno Callipo ambiziosa, costruita per la promozione. Però questa iniziale miniserie negativa, con le sole vittorie a Cagliari e con Bassano a lenire parzialmente il bilancio negativo, darà la scossa giusta ai giallorossi che metteranno in fila ben dodici vittorie. Precisamente nove fino al termine del girone di andata e tre ad inizio ritorno. Tutte da tre punti eccetto quelle con Isernia, Mantova, Catania e Spoleto. Sugli scudi il dominicano Elvis Contreras che resterà anche per le successive due stagioni ed il sorprendente Luca Sirri: entrambi spesso miglior realizzatori.

GIRONE DI RITORNO

A frenare la lunga serie di successi ecco le sconfitte a Bassano e Verona, inframezzate solo dall’exploit contro Pineto. Ma la Callipo non molla la presa e nelle restanti nove gare deve alzare bandiera bianca soltanto una volta, a Santa Croce, perdendo al tie break. Per il resto otto vittorie roboanti al contrario di Verona che, nel girone discendente, deve incassare ben sei delle dieci sconfitte totali. Insomma Vibo mantiene una maggiore regolarità, sospinta non solo dal calore del pubblico quanto anche dalla ritrovata vena del brasiliano Oro che si aggiunge ai compagni di reparto Contreras e Sirri. Di fatto Vibo, facendo eccezione per Verona, vince contro tutte quelle del gruppo di testa comprese Loreto, Forlì, Catania e Taviano che arriveranno dietro gli scaligeri.

CHE RIMONTA!

A testimonianza dell’impresa del roster giallorosso basti pensare che, a fine girone di andata, la Tonno Callipo accusava un distacco di ben 4 punti (30) da Verona capolista (34), sopravanzato addirittura anche da Crema, che vantava un punto in più (31) dei giallorossi. Ciò dimostra in modo eloquente come Vibo non abbia mai mollato nonostante l’inizio con quattro k.o. sembravano non far nascere la stagione sotto una buona stella. Invece la squadra di Travica è riuscita ad imporsi con due punti di vantaggio su Verona e ben undici sul duo Loreto-Forlì.

IL GRANDE GIORNO

La gara decisiva va in scena in un PalaValentia vestito a festa. L’impianto è stracolmo di gente e di entusiasmo. C’è voglia di festeggiare. Bisogna superare Catania che arriva a Vibo per giocarsela. La Callipo vince i primi due set, poi perde il terzo. Al quarto però gli avversari cedono di schianto. Un’invasione in attacco dei siciliani sancisce la fine dei giochi. È il momento del ritorno in A1 della squadra del presidente Pippo Callipo. 

I MOSCHETTIERI GIALLOROSSI

In vetrina il bomber principe di quest’annata: Elvis Contreras, che si dimostra cecchino infallibile con i suoi 473 punti finali, ottavo nella classifica generale dei miglior realizzatori. Subito a ruota il trascinatore ravennate Luca Sirri, capace di mettere a terra ben 299 palloni e quindi Oro con 234. Non si può non menzionare il positivo contributo anche di Dentinho e Cicola oltre che del ventenne Barone con 171 punti, in quella che sarà la seconda delle sette stagioni consecutive vissute a Vibo Valentia (in totale nove), acquistato da Palmi in B1 due anni prima.