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Le domande sul nostro esistenzialismo e sull’origine di tutto non sono mai banali e scontate. Anzi si possono anche cantare come fanno Paolo Agosta e Marta Brando

Marta Brando, all’anagrafe Brandolini, classe 1999, è italiana di origine latino-americana, del Perù. Studia canto fin da giovanissima ispirandosi al mondo dell’R’n’b, del Soul e alle cantanti che ascoltava sin da piccola: Whitney Houston, Mariah Carey, Beyoncé e Christina Aguilera. Tra il 2015 e 2016 partecipa e vince diversi concorsi canori come “La voce 2016”, facendosi notare da giornalisti e addetti ai lavori tra cui il produttore e artista milanese Paolo Agosta con cui nasce la collaborazione artistica. Per quattro anni, lavora presso il Bunker Home Studio (MI) insieme a Paolo Agosta e Danilo Carnevali registrando brani inediti e reinterpretando grandi classici della musica Pop internazionale. Il 5 ottobre 2020 si è laureata con il massimo dei voti in canto jazz presso la civica scuola di musica “Claudio Abbado” di Milano. Prosegue i suoi studi di canto Jazz presso il conservatorio “Giuseppe Verdi” a Milano. Nel 2020 ha fatto il suo esordio discografico con il singolo “Young”. Partecipa con un featuring nel brano “Puma” di Doke, assieme allo storico rapper Esa Aka El Presidente degli OTR.

Paolo Agosta cantautore (voce, pianoforte e chitarra) nel 1996 inizia a suonare con il chitarrista Pierpaolo Mazzella con cui fa centinaia di concerti, Suona al “Rocce Rosse Blues Festival” prima di Peter Green e John Mayall. Nel 2000 firma il suo primo contratto discografico da solista con l’etichetta indie Massive Arts Record. Nel 2001 suona come chitarrista ritmico nei Sungift in apertura di una data dello “Stupido Hotel Tour” di Vasco Rossi allo Stadio Friuli di Udine e il giorno successivo al “Rock in Bellinzona” suonando nella stessa manifestazione con Bob Geldof e i Gotthard. Nel 2004 esce il suo primo album “Nuove strade“, pubblicato da Sony Music e Massive Arts Record. Parte il suo primo tour nazionale “Iperspazio Tour” con data di apertura all’Alcatraz di Milano. Nel 2005 partecipa come ospite al Piazzola Music Awards ’05, dove interpreta il suo brano “In my Heaven” insieme a Ostile e L’aura. Nel 2010 esce “Virus” il secondo album, presentato da Sony Ericsson con il video del singolo “Mantide” all’interno della 68esima edizione del Festival del Cinema di Venezia. Tra il 2016 e il 2019 pubblica tre suoi singoli “Come un fiore”, “Il paradiso e l’inferno” e “Il viaggio” distribuiti da A1.

Ciao ragazzi, da chi è partito il “la” di questo brano?
R M: Il brano è stato scritto da Paolo, che l’aveva già pubblicato nella sua versione originale nel suo primo album “Nuove strade” agli inizi degli anni 2000 ispirato dalla musica dei Radiohead e dei Coldplay. In seguito me lo ha fatto ascoltare e mi è subito piaciuto, dunque abbiamo pensato di realizzare una versione in duetto.
R P:  Il La è partito da me quando le ho proposto di ascoltarlo e le ho chiesto se le andava di cantarlo insieme. Fortunatamente le è piaciuto ed è nata questa bellissima collaborazione.


Pensate di fare anche una versione spagnola visto che Marta ha origini latino-americane?

R: Sarebbe una bella idea, perché no! Tra l’altro abbiamo anche pronta anche una trascrizione per un’eventuale versione in inglese.
R P:  Perchè no, c’è già una versione inglese, si può mettere in cantiere.


Quali sono le domande a cui non trovate risposte?

R M: Nel brano ci riferiamo alle domande esistenziali che tutti quanti ci siamo posti prima o poi nella vita e alle quali non riusciamo ancora a trovare una risposta, come ad esempio da dove veniamo e chi siamo…
R P:  Scrissi questo brano in un momento particolare della mia vita in cui le domande erano tante, non che oggi non ce ne siano, ma in quel momento sovrastavano il focus delle cose.
Per me le domande esistenziali tipo “Perchè sei qui?” o “Da dove vieni e dove tornerai?” sono già abbastanza per incasinare il tutto. Possono sembrare banali ma non lo sono affatto. Non mi basta pensare di essere qui solo per il caso, e se anche fosse ho bisogno di dare un senso a questo mio passaggio e di lasciare delle tracce, le mie canzoni, i disegni o le foto.
“Mondo di plastica”  E’ nata di getto, al pianoforte, una notte, musica e parole, e quando le canzoni vengono fuori così,  ti sembra di uscire da un tunnel buio ed essere avvolto dalla luce, da un senso di libertà enorme. In qualche maniera questa canzone ha risposto alle mie domande.

Qual è la vostra visione di “plastica verità”?
R M: Le “plastiche verità” sono le dinamiche quotidiane nelle quali siamo inseriti, e dalle quali difficilmente riusciamo ad uscire senza porci domande e cercare risposte che mettano in discussione la validità di tutto il complesso meccanismo che costituisce la nostra realtà.
R P:  quando scrissi “plastiche verità” pensavo a tutte quelle finzioni, anche belle, quasi reali, candide, della realtà che ci racconitamo e in cui viviamo, dove non trovo mai le risposte alle mie domande.

Andando in un senso più stretto del termine, ad oggi, secondo voi, possiamo fare a meno di un mondo di plastica?
R M:
troviamo che ad oggi, data la situazione che da ormai più di un anno stiamo vivendo, sia difficile non porsi delle domande che mettano in discussione il mondo di plastica. Nel corso dei diversi lockdown ad esempio ho avuto modo di riflettere molto sul percorso di studi e artistico che sto compiendo e devo dire di essere molto fortunata e grata, tutti i giorni ho a che fare con la musica, che è sempre stata una sorta di terapia per me aiutandomi ad affrontare nel migliore dei modi i periodi più difficili.
R P:  Difficile,  anche volendo vivere una vita non di plastica al cento per cento, lo faresti sopra un denominatore comune che è basato sulla plastica. Andare sotto quel denominatore comune e vivere un’esistenza in maniera pura e primordiale oggi è difficile. Ma apprezzo chi ci prova, chi ci riesce o pensa di riuscirci.


Pensate di continuare in questa vostra collaborazione?
R M:
Vedremo! Ognuno di noi ha il proprio progetto artistico personale ma  non escludiamo di poter collaborare insieme su altri brani in futuro.
R P:  Perchè no ! Ho scoperto Marta Brando in un contest di cui ero uno dei giudici e me ne innamorai artisticamente subito. E’ una grandissima interprete, come ce ne sono poche e ho avuto la fortuna di diventare il suo produttore. Lavorando al suo disco è nata questa collaborazione che ci ha dato grande soddisfazione artistica, e siamo molto contenti.. Quindi perchè non rifarlo ? 


Chi è l’artista che avete come riferimento musicale?
R M:
Ci sono davvero tante artiste che vedo come riferimenti musicali, diciamo che principalmente sono sempre stata interessata alle voci femminili, sono cresciuta infatti ascoltando la musica di Whitney Houston e Mariah Carey, di cui mia mamma è una grande fan. Durante il liceo mi sono poi avvicinata alla musica di Beyoncè, Christina Aguilera e Jessie J. Mi sono poi interessata alle grandi cantanti italiane, come Mina e Giorgia. Negli ultimi anni inoltre mi sono avvicinata al jazz, genere che sto attualmente studiando, in particolare apprezzo le cantanti Sarah Vaughan, Ella Fitzgerald, Norma Winstone.
R P:  Per me sono tutta la musica inglese dagli anni sessanta ad oggi, il rock americano, e un certo tipo di cantautorato italiano. Se dovessi fare dei nomi spazierei dai Beatles ai Led Zeppelin, dai Queen agli U2 arrivando ai Nirvana, Jeff Buckley, Radiohead, Coldplay, Muse, Oasis, Foo Fighters.. ma mi sento ingiusto a non nominare tutti gli altri centinaia di artisti che hanno influenzato e caratterizzato il mio percorso artistico in maniera fondamentale. In Italia gli artisti che sicuramente hanno contato nella mia formazione sono Tenco, Vasco Rossi, Jovanotti, Carmen Consoli, Cesare Cremonini ma anche band come la Pfm, i Timoria, gli Afterhours, i Bluvertigo o i Verdena.


Da chi vi piacerebbe ricevere una proposta di collaborazione?

R M: Sognando un po’ mi piacerebbe molto collaborare con Giorgia, è una delle cantanti italiane che ascolto di più.
R P:  Mi piacerebbe molto collaborare con Cesare Cremonini perchè ritengo di avere delle affinità artistiche profonde con il suo mondo musicale.

Alessandro Testa

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Redazione StreetNews.it
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