Le Cooperative di Comunità secondo lo Storico Nicola Forte

COOPERATIVE DI COMUNITA’ NEL TERRITORIO SECONDO LO STORICO SCRITTORE DOTT. NICOLA FORTE -Dott. Nicola Forte, storico scrittore, come far nascere delle cooperative di comunita’ nel territorio? <Per ogni quartiere di Napoli devono avviarsi le cooperative di comunità che dovrebbero nascere ovunque ci sia la necessità di ricostruire un tessuto economico e, prima ancora, culturale. quando si parla di comunità, non si intende un gruppo di persone con interessi a ni, ma una comunità di “residenti all’interno di un ffi territorio”, il cui interesse per il bene/servizio nasce dal fatto che vivono in quel luogo. L’obiettivo della cooperativa non è rispondere dunque ai bisogni di un gruppo sociale ristretto, ma ai bisogni della comunità. tre requisiti: sono controllate dalla comunità, offrono o gestiscono beni di comunità,?garantiscono a tutti i cittadini un accesso non discriminatorio. La definizione di scuola è che “la cooperativa di comunità è uno strumento attraverso il quale le persone, le imprese, le associazioni e gli enti locali possono costruire risposte ai propri bisogni o far crescere idee e progetti per migliorare la qualità della vita delle persone e della comunità nel suo complesso”. Una comunità di riferimento identificabile e partecipativa è dunque un aspetto fondamentale La cooperativa di comunità è un modello di innovazione sociale dove i cittadini sono produttori e fruitori di beni e servizi, è un modello che crea sinergia e coesione in una comunità, mettendo a sistema le attività di singoli cittadini, imprese, associazioni e istituzioni rispondendo così ad esigenze plurime di mutualità. La cooperativa di comunità, per essere considerata tale, deve avere come esplicito obiettivo, quello di produrre vantaggi a favore di una comunità alla quale i soci promotori appartengono o che eleggono come propria. Questo obiettivo deve essere perseguito attraverso la produzione di beni e servizi che incidano in modo stabile e duraturo sulla qualità della vita sociale ed economica della comunità. Non contano dunque la tipologia della cooperativa (di lavoro, di utenza, sociale, mista, ecc) o la tipologia delle attività svolte, quanto piuttosto la finalità di valorizzare la comunità di riferimento. E’ chiaro che le cooperative di comunità valorizzano la centralità del capitale umano, il che significa impostare modelli organizzativi e gestionali che favoriscano la partecipazione e coinvolgimento. Si tratta di esperienze che coniugano le tematiche e valori della cittadinanza attiva, della sussidiarietà, della gestione dei beni comuni e la solidarietà. Ogni cooperativa è unica e inimitabile nel suo genere, per dimensioni, obiettivi e attività, perché diverse e uniche sono le peculiarità della comunità, diversi i bisogni e le modalità di risposta che affondando le proprie radici nella storia e nei modi di essere di quella specifica comunità. Non esiste una tipologia specifica di “cooperativa di comunità” e come tale non è ancora riconosciuta giuridicamente. Manca un quadro normativo nazionale mentre alcune Regioni hanno già disciplinato la cooperazione di comunità>

(Articolo a cura di ANTONELLA DE NOVELLIS)