La SIRENA DIGITALE: una rivoluzione culturale dal sound partenopeo

Il mito narra che la sirena Partenope morì proprio nel luogo dove oggi è possibile ammirare Castel Dell’Ovo. Il suo corpo si dissolse trasformandosi nella morfologia del paesaggio della città di Napoli e, da quel momento, che si perde nel tempo, ne è la protettrice. Oggi, la stessa figura mitologica alla quale si lega la primigenia cultura, appunto, “partenopea”, diventa veicolo di innovazione. La sirena di cui si narra nell’Odissea di Omero, trascende ogni epoca passata e approda nel presente digitalizzandosi. Un progetto di ricerca unico in Italia, quello della Sirena Digitale, che è riuscito a rintracciare inedite modalità digitali e interattive di promozione e fruizione internazionale del patrimonio culturale, artistico e musicale partenopeo. Sirena Digitale è un prototipo olografico di un’artista interattiva (Francesca Fariello) che, sotto forma di ologramma, interpreta due brani del repertorio della canzone classica napoletana quali, “Malafemmena” e “Reginella”. Queste due tracks sono disponibili in versione classica e pop-rock, in lingua inglese, cinese e napoletano. L’installazione è ora nuovamente fruibile presso il MANN che ha riaperto le sue porte al pubblico il 18 gennaio. Ma non solo. Questo straordinario connubio tra antichità e post-modernità, tradizione e strumenti hi-tech, è disponibile anche su smartphone e tablet scaricando l’applicazione e utilizzando una piccola piramide di plastica come mezzo di proiezione. L’installazione olografica di Sirena Digitale presso il Museo archeologico Nazionale di Napoli, inoltre, è accostata alla scultura del Maestro Lello Esposito, “Siren-a-Terra”: un corpo plastico, punto di incontro tra immagini leggendarie e visioni contemporanee, tra desiderio di conservare il passato e quello di dare spazio al futuro. Siren-a Terra e Sirena digitale, vicine nello spazio ma distanti sull’asse temporale, da un lato si escludono a vicenda, dall’altro si completano, mostrando aspetti diversi di una stessa dimensione: quello della cultura partenopea raccontata attraverso la musica.

Lello Savonardo, coordinatore scientifico del progetto insieme a Luigi Gallo, spiega che questo progetto rappresenta “un esempio di come attraverso le tecnologie olografiche è possibile diffondere e promuovere in modalità inedite il patrimonio artistico e musicale partenopeo”. La tecnologia se, da un lato, è fredda e sterile, dall’altro, attraverso le sue specificità, restituisce un’emozione, un ricordo, il frammento di un momento reso immortale dal canto di una figura estemporanea grazie al quale diventa possibile l’internazionalizzazione di un particolarismo strettamente connesso alla città di Napoli. La Sirena Digitale, proprio come canta Totò, ha una faccia d’angelo che usa per ingannare, per simulare la presenza, la corporeità, la materia. Ma è solo un miraggio, un fascio di luce, un’idea, un sogno che lascia un segno nella mente. La sirena digitale è un flashforward, una rivoluzione culturale che racconta il futuro cantando il passato.

Tutte le informazioni relative al progetto SIRENA DIGITALE sono disponibili al seguente link: https://databenc.it/sirenadigitale/

a cura di Marianastasia Letizia