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La mitologia classica nella musica di Ianez. In futuro magari una collaborazione con lo Stato Sociale.

Andrea Ianez, musicista e cantautore, ha appena avviato il suo progetto solista e l’ha fatto sopratutto in questi mesi di lockdown in cui il settore musicale è stato messo in ginocchio.

Abbiamo incontrato il cantante per conoscerlo meglio e capire la sua linea di pensiero.

Per te la musica è una valvola di sfogo per trasmettere messaggi ai tuoi coetanei?
Dipende dal brano e dal momento in cui viene scritto. Alcune volte è una valvola di sfogo, altre è un mezzo per condividere un punto di vista “diverso” su di una tematica magari sociale, per sensibilizzare ad un problema. Altre volte, più semplicemente, si vuole solo regalare un attimo di spensieratezza. Non ho un target di età al quale voglio rivolgermi, spero sempre di raggiungere persone diverse in tutto, dall’età alle esperienze.

L’amore è un tema ampiamente diffuso nella canzone italiana. Perché il tuo brano si dovrebbe contraddistinguere da tutti gli altri? Che valore aggiunto dà?
Minerva affronta il tema dell’amore perduto senza sprofondare nel dramma, non si rincorre qualcosa d’irraggiungibile, c’è consapevolezza della fine e un malessere da scrollarsi di dosso.
Credo sia un approccio particolare e che l’accostamento al mito della nascita della Dea Minerva descriva con efficacia l’insofferenza, il bisogno di uscire dalle macerie di una relazione che non esiste più.
L’amore lo si può affrontare da innumerevoli angolazioni e ognuna di queste da valore aggiunto al tema.

Come mai il nome Ianez?
Mi chiamo Andrea Iannone e sono di Vasto (Abruzzo) esattamente come il più noto pilota del moto GP. Ianez è uno pseudonimo nato per eludere l’omonimia poi con il tempo mi  è rimasto e ormai da anni anche gli amici mi chiamano così. C’è un riferimento voluto a  Yanez de Gomera, il corsaro portoghese amico di Sandokan nei romanzi di Salgari.   

Quanto la TV (mi riferisco ai talent show e ai vari programmi televisivi musicali) ha influenzato la musica italiana negli ultimi anni?
Tantissimo!!! Il talent ha cambiato il modo di fare scouting, è a portata di mano e fa apparire tutto esageratamente semplice. Non mi piace demonizzare niente anche perché molti artisti passati per talent show sono davvero bravi e poi magari un domani ci passerò anch’io, chi può dirlo? Spesso però si ha l’impressione che all’interno di questi programmi non si cerchi l’artista ma: “un prodotto vendibile”, vediamo personaggi evidentemente poco dotati artisticamente che proseguono nella trasmissione perché sono personaggi e fanno ascolti. Ma questo non riguarda solo la musica, il 90% dei programmi attualmente sono dei Talent Show e per colpa o merito  di questi, lo scopriremo tra qualche anno… troviamo bambini che a 8 anni sanno preparare una salsa Bernese.  

Chi è l’artista che hai come riferimento musicale?
Non ho un artista di riferimento. Di sicuro subisco diverse influenze che arrivano dagli ascolti ma non prendo ispirazione da qualcuno in  particolare.

Con chi vorresti collaborare un domani?
Mi piacerebbe una collaborazione con i “calibro35” ma anche con: “lo stato sociale” i primi per il sound i secondi perché mi divertono e li trovo intelligenti.

Alessandro Testa

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Alessandro Testa
Alessandro Testa
Classe 1984, è ingegnere e allo stesso tempo critico cinematografico e appassionato di cronaca e giornalismo. Dal 2019 collabora per StreetNews.it!
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