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La caparbietà e la forza di andare avanti sono gli ingredienti per Fabio De Vincente e portare avanti il suo progetto musicale

L’arte di Fabio De Vincente racchiude in sé tutto quello che è stato ed è il suo stile di vita. A 5 anni come regalo di Natale riceve una tastiera giocattolo e il giorno successivo, quello del suo compleanno, si suona e si canta “Tanti auguri” e “Oh When The Saints Go Marching In” a regola d’arte con i giusti accordi, senza aver mai letto uno spartito.

Da questa esperienza nasce l’idea di portare al Festival di Sanremo 2012, per la prima volta sul palco dell’Ariston, la LIS – Lingua dei Segni Italiana con il brano “Oltre le nuvole” in duo con un artista sordo; progetto appoggiato dall’ENS – Ente Nazionale Sordi. Ospite su Rai 1 in un programma di Maurizio Costanzo, presenta il singolo “Come quando fuori piove” e nel 2013 Fabio è testimonial con il brano “L’unica cosa che so” ed il suo videoclip di una campagna sulla sicurezza stradale, patrocinata da diverse realtà nazionali ed europee, che vanta anche una versione feat. con il rapper Rayden (artista Newtopia) e il remix del bassista dei Subsonica e produttore musicale Luca Vicio Vicini. La stessa cosa accade per il Festival del 2015; con il brano “Quando capita” entra nei 60 finalisti.

Apre il concerto di Francesco Sarcina (frontman de “Le Vibrazioni”) a Torino, partecipa a The Voice of Italy 2016 esordendo al pianoforte con “Say Something” ed entra nel team Dolcenera, nonostante anche Max Pezzali, Raffaella Carrà ed Emis Killa lo avrebbero voluto nella loro squadra. Per tutti è un “musicista d’esperienza” e per Giorgio Moroder è “quello che potrebbe avere un successo discografico”. Sempre a Torino apre il live di Dolcenera e dopo un breve tour tra Los Angeles e Las Vegas (dove rischia l’arresto 3 volte in 5 giorni) torna in Italia nelle vesti di giurato per due music talent con il rapper Moreno e Francesco Facchinetti. Per la terza volta entra nei finalisti di Sanremo Giovani 2019 con il brano “Come nelle favole“, un singolo che sembrava non voler mai vedere la luce del sole, almeno fino ad ora. Il brano è, infatti, disponibile in radio e in digitale dal 2 aprile 2021.

Ciao Fabio, finalmente scopriamo il brano che avevi con te da un po’ di tempo. Come è nato il testo?
Il brano l’ho scritto nel settembre del 2016 dopo la richiesta di un discografico di scrivere una hit. Il pomeriggio dopo, appena sveglio, ho vomitato una settantina di frasi in metrica, erano latenti, ma per lui il pezzo non era per un pubblico teen, quindi non da produrre.Volevo raccontare, in 3 minuti, intensi stati d’animo e periodi della mia vita ma soprattutto la grande voglia di riscatto; sentimenti ancora più attuali oggi per me!

Per te la musica è una valvola di sfogo per trasmettere messaggi ai tuoi coetanei?
Scrivo quello sono e quello che vivo.Se qualcuno la vede, la pensa come me, o si immedesima in quello che dico e come lo dico allora vuol dire che ho fatto bene il mio lavoro e la mia esistenza ha più senso. Nella musica non c’è target, genere, età e provenienza geografica; gli insights lasciamoli agli algoritmi.

Pensi di riprovare a partecipare a Sanremo Giovani o le precedenti esclusioni ti hanno scoraggiato?
Non ho più l’eta né per Sanremo Giovani né per scoraggiarmi, quindi rimane solo Sanremo Big.

Un anno di stop della musica (quella sui palchi per intenderci). Come immagini la ripresa appena le disposizioni governative lo consentiranno?
Le pandemie ci sono sempre state nella storia, tutto passa! Come dopo ogni crisi ci sarà una ripresa esponenzialeper chi riesce a resistere ora e torneremo a fare concerti e ad andarci.

Ultimamente molti artisti stanno lanciando l’idea di concerti in streaming. Cosa ne pensi?
E’ come fare l’amore al telefono; si può fare ma dal vivo è tutta un’altra cosa!

Hai partecipato a diversi format televisivi musicali. Secondo te, quanto la TV (mi riferisco ai talent show e ai vari programmi televisivi musicali) ha influenzato la musica italiana negli ultimi anni?
Troppo, ma più che la musica, ha influenzato il mercato e la qualità di ciò che arriva al grande pubblico. 

Da chi ti piacerebbe ricevere una proposta di collaborazione?
 Una featuring tra il vecchio e il mio nuovo io.

Progetti a breve e lungo termine?
Non fermarmi più, Vincente is back.

Alessandro Testa

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Alessandro Testa
Alessandro Testa
Classe 1984, è ingegnere e allo stesso tempo critico cinematografico e appassionato di cronaca e giornalismo. Dal 2019 collabora per StreetNews.it!
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