Jimmy Damasi è un cantautore rock italiano, merce rara di questi tempi. Appassionato di musica sin dalle elementari, vive le sue prime esperienze da protagonista già a 14 anni, quando inizia a scrivere musica e testi di alcuni pezzi che lui stesso interpreta con qualche band. Qualche anno dopo si lancia in nuove formazioni, nuovi stili e generi e si affaccia dapprima al metal, poi nello psichedelico e infine nel rock che tuttora lo caratterizza. Rock italiano su base elettronica, un genere che gli offre l’opportunità di formare una band, nel 2007, dal nome Maskara, con cui incide la sua prima demo dal titolo Dipingiti di piume, che due anni dopo diventerà un album. Il successo è già arrivato qualche mese prima, con il lancio di Fiori Esplosi, album che lo porta con la sua band in tour per l’Italia. Moira (Venturelli, ndr), sua compagna anche nella vita, è la manager e insieme hanno dato vita all’Alternative music festival, un contest finalizzato alla valorizzazione della musica originale. Altri album, Molly’s Kitchen Hotel e Le situazioni di Lui e Lei, partecipazione ad Area Sanremo, tanto impegno sociale anche sul tema dell’autismo e oggi si presenta così, semplice nei modi, negli atteggiamenti, cordiale, simpatico, ma con una grande grinta. Mi viene in mente una bottiglia di vino rosso (rigorosamente italiano) su una tovaglia a quadroni: indispensabile per divertirsi in compagnia.
Quando hai iniziato la tua esperienza nella musica, quanto pensavi alla prospettiva del rock italiano?
La mia carriera è iniziata quando ero ancora adolescente: alcuni miei amici mi chiesero di fare il front man di alcune band e da subito mi sentii di essere nel posto giusto. E’ stato in quel periodo che ho capito quanto mi piacesse il Rock.
Il rock italiano: uno scrigno pieno d’oro, ma forse un po’ troppo snobbato dal contesto commerciale. Che ne pensi?
Sì, il rock è snobbato… purtroppo. Forse perchè non si tratta “solo” un genere musicale, ma è uno stile di vita che in fin dei conti pochi hanno il coraggio di permettersi e si possono permettere. Non intendo a livello economico, ma emotivo: un saliscendi di emozioni e stati d’animo al quale pochi resistono.
Il tuo carattere è molto aperto e sei attivissimo: merito di Moira o lei, in realtà, ti sopporta?
Il mio carattere è aperto quando si tratta di musica … ma nel resto adoro anche stare da solo… mi piace isolarmi, leggere e ritrovare me stesso. Spesso torna utile. Il merito di Moira è saper fare molto bene il suo lavoro e quindi sollevarmi da tutto quello che magari non so fare (o che non mi piace fare!). A livello professionale, mi supporta… a livello umano mi sopporta!
Dove vuoi arrivare?
Io vorrei arrivare sul palco dell’Ariston, ovviamente. O comunque fare in modo che le mie canzoni arrivino al grande pubblico e che l’ascoltatore ne colga il messaggio.
Quale Jimmy dobbiamo aspettarci dopo l’era Covid?
Aspettatevi tutti un Jymmi Damasi ancora più forte e combattivo! Questo periodo ha messo k.o. tanta gente, ma ha anche tirato fuori “il peggio” di altri. Con me, quel peggio non ha funzionato. Io resto Jimmy, il Damasi di sempre, e continuerò a fare l’unica cosa di cui sono capace: musica.
Di Clemente Scafuro
Pubblicazione delle immagini concessa dall’Autore.
