Nel 1954 un texano partiva per un lungo viaggio nella nostra penisola, alla scoperta di uno straordinario giacimento di musiche di tradizione orale, sconosciuto agli stessi italiani. A oltre cinquant’anni di distanza dal viaggio di esplorazione di Alan Lomax, ricostruito da Maurizio Agamennone nel suo volume “Viaggiando, per onde su onde”, un calabrese, Peppe Voltarelli, è partito alla scoperta di autentiche perle della canzone d’autore internazionale per disporle su un immaginario “Planetario” e rivelarne la bellezza anche ai nostri connazionali: e nell’uno e nell’altro caso, la radio ha giocato un ruolo fondamentale.
Si annuncia dunque di grande interesse il dialogo tra “il professore e il cantautore” che sarà di scena il 16 giugno, alle ore 19,30, alla Casa della Pace di Roma, in Via di Monte Testaccio 22.
Professore di etnomusicologia all’università di Firenze e allievo di Diego Carpitella che assieme a Lomax realizzò quel viaggio di scoperta delle musiche di tradizione orale del nostro paese, Maurizio Agamennone nel suo volume, “Viaggiando, per onde su onde. Il viaggio di conoscenza, la radiofonia e le tradizioni musicali locali nell’Italia del dopoguerra (1945-1960)”, edito da Squilibri, segue in realtà le tracce di altri grandi viaggiatori, anch’essi curiosi e incantati, nell’Europa di allora: Pier Paolo Pasolini, Guido Piovene, Patrick Leigh Fermor, Constantine Manos, Mario Soldati, Ernesto de Martino, Ingeborg Bachmann e Italo Calvino. Tra la fine dei Quaranta e tutti i Cinquanta del secolo scorso, una parte rilevante del mondo intellettuale europeo e in parte anche americano si era messa in cammino, attraversando diverse regioni del Continente, con esiti e motivazioni multiformi: ripercorrere territori e paesaggi sconvolti dopo dittature e guerre, recuperarli a una consapevolezza condivisa e favorire il ricomporsi di comunità duramente lacerate se non del tutto disperse. Ed in quei viaggi e nei loro resoconti trasmessi alla radio che individua una stagione d’oro per l’avvio di una moderna ricerca etnomusicologica in Italia.
Tra i più apprezzati cantautori e cantastorie del nostro paese, già due volte Targa Tenco, Peppe Voltarelli, spostandosidi continuo da un continente all’altro, è diventato una sorta di ambasciatore della canzone d’autore nel mondo con numerose tournées all’estero, dall’America Latina al Canada, innumerevoli partecipazioni a festival internazionali e molteplici collaborazioni avviate nei luoghi in cui si è ritrovato, dalla Spagna a New York: i suoi dischi sono stati pubblicati in diversi paesi, dall’Argentina alla Francia, e spesso hanno scalato le classifiche di vendita, arrivando a volte anche ai primissimi posti. Non stupisce dunque che, per il suo nuovo disco, Planetario, anch’esso edito da Squilibri, si misuri con i grandi della canzone internazionale, da Jacques Brel a Bob Dylan, da Leo Ferré a Vladimir Vysotskij, offrendo una superba prova delle sue impareggiabili doti di interprete, Ma ciò che rende unico questo suo nuovo cimento discografico, il quinto nella sua carriera da solista, è il fatto che altri giganti del dire in musica cantano assieme a lui, a due voci, i loro brani che acquistano così un sapore del tutto nuovo, da Silvio Rodríguez a Joan Manuel Serrat, da Amancio Prada ad Adriana Varela.
Con i due autori anche Domenico Ferraro, direttore editoriale della Squilibri, e Vincenzo Santoro, studioso di dinamiche e processi legati alle musiche popolari del Sud d’Italia