In uscita il nuovo singolo dei Santarosa. La follia per comunicare le proprie idee.

È in radio, già disponibile negli store e nelle piattaforme digitali, arriva il singolo inedito dei Santarosa “I Migliori Sono Tutti Matti” (Top Records).

Il nuovo singolo del gruppo è un elogio alla follia, perché, in una vita in cui la routine la fa da padrona, averne un pizzico, di follia, non guasta. Tutti ci chiediamo come sarebbe stato il mondo se qualche “matto” della storia o qualche scienziato “pazzo”, non avesse osato sognare, immaginare, sperimentare, ostinandosi a voler cambiare in meglio le cose?

I Santarosa, gruppo formatosi nel 1976 in Toscana, la cui formazione attuale include oltre a due dei fondatori, Angelo Tedesco (tastiere-voce) e Pasquale Curcio (chitarre-voce-arrangiamenti) altri che si sono aggiunti nel corso degli anni, esprimendosi con le voci di Sara Mazzaccaro e Tiziana Galdieri, le chitarre e il basso di (RIFF) Raffaele Franco e la batteria di Franco Gregorio.


Ciao Santarosa, cosa vi ha spinto a scrivere e cantare “I Migliori Sono Tutti Matti”?

Il bisogno di uscire da uno schema quotidiano che risulta essere sempre lo stesso, spesso sterile,  nonostante gli incredibili eventi dell’ultimo periodo. Il brano vuole essere un inno al coraggio di osare, di poter dire la propria ma essendo anche condivisibili, il che vuol dire interpretare il sentimento di una moltitudine sempre più ampia di PERSONE. Il valore di un popolo è proporzionale al valore che noi diamo alle persone.

Nel vostro brano parlate di follia. Nella vostra vita avete mai fatto qualcosa che si possa ritenere folle o altrimenti fuori dalla comune routine?

La follia sana credo faccia parte di ognuno di noi in quanto individuo. Ognuno ha un proprio spazio, una propria collocazione nel modo. La follia credo rappresenti solamente il coraggio con il quale mettiamo a conoscenza degli altri le nostre idee.

Com’è nata la vostra collaborazione?

La musica è un luogo magico in cui ci si incontra. Essa è la dimensione all’interno della quale ci si conosce, ci si riconosce, ci si emoziona e si condivide il nostro modo di essere più profondo. Attraverso la musica si diventa amici, complici, e co-sognatori

E perchè avete scelto questo nome?

Romolo Ferri, vecchio produttore della Baby Records ed autore di alcuni nostri brani di successo, si accorse che funzionavano molto i nomi dei gruppi col “prefisso” SAN, come i Santo California, i Santa Esmeralda, Daniel Sentacruz, ecc…e così il nostro nome si tramutò da Alberto Feri e la Genesi Umana a I Santarosa per partecipare poi a Discoring da lì a poco perché esplose il successo di Souvenir.

Sui testi avete un unico autore tra voi o siete tutti autori delle vostre canzoni?

Sui testi ed anche sulle musiche abbiamo diverse collaborazioni, da Enzo Ghinazzi (Pupo) a Baldan Bembo, da Zucchero, che per noi ha scritto Piano piano, a Piero Pintucci, autore di Renato Zero. Alcune canzoni sono totalmente nostre ma siamo stati sempre aperti a collaborazioni esterne

­­­­­Progetti a breve/lungo termine?
Siiiiiii. Le tournèe sembrano lontane anni luce, per via del covid e delle problematiche degli ultimi periodi riguardanti i disordini internazionali, che frenano l’entusiasmo degli organizzatori di eventi live nel nostro Paese.

Alessandro Testa

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