In treno verso la miniera

“Se ricordo il mio viaggio in treno verso il Belgio? Come dimenticarlo!
Sono figlio e fratello di un minatore e questa sorte è toccata anche a me.
Nel 1946 il governo belga e quello italiano guidato da Alcide De Gasperi avevano stipulato il cosiddetto Accordo uomo-carbone a seguito del quale per ogni scaglione di 1.000 minatori italiani impiegati al fondo, il Belgio avrebbe esportato verso l’Italia un certo numero di tonnellate di carbone che sarebbe aumentato con l’aumento della produzione. …Il reclutamento dei minatori avveniva in maniera sommaria, attraverso le Camere del Lavoro o i manifesti color rosa affissi nelle sedi comunali.
Agenti della Fédéchar erano segretamente autorizzati a selezionare la manodopera direttamente in Italia, preferibilmente tra i settentrionali raccomandati dalle autorità religiose e dalle opere pontificie, perché ritenuti più docili e meno esigenti. La Sicurezza Belga partecipava alla cernita per allontanare i candidati indesiderati (sovversivi e comunisti).
Il primo ricordo del viaggio è rappresentato dalle tre giornate che abbiamo trascorso a Milano dove tutti noi candidati – di norma contadini, artigiani o operai – eravamo radunati in attesa del treno settimanale diretto oltrefrontiera. All’inizio le operazioni di espatrio (visite mediche e stipula dei contratti di lavoro) avevano luogo nei piani sotterranei della stazione ferroviaria centrale. Un rappresentante delle miniere, un medico ed un agente di polizia esaminavano in una sola notte anche 2.000 candidati, mentre due ingegneri predisponevano i contratti di lavoro….
Così è accaduto anche a me: mi hanno visitato di corsa, in piedi, senza spogliarmi, manco fossi un cavallo!”

Con il racconto ‘In treno verso la miniera’ (di cui ho riportato alcune frasi) ho ottenuto una segnalazione di merito nell’ambito del XIV Festival Letterario ‘Il Treno’ organizzato ogni anno a Benabbio (Bagni di Lucca) dall’associazione culturale ‘Il Muro Magico’ presieduta da Paola Tarantino (patrocinio del Museo Nazionale dei Trasporti di La Spezia, del Comune di Bagni di Lucca, della Federazione Italiana Modellisti Ferroviari e del Gruppo Ferromodellistico Livornese).
Il racconto narra il viaggio verso la miniera di Charleroi di Ludovico Molari di Novafeltria (PU), figlio e fratello di minatore, attraverso le sue parole.
Porto nel cuore il mondo degli emigranti italiani in Belgio che -attraverso interviste e testimonianze – conosco nei minimi particolari.
Ho avuto la fortuna di presentare il mio libro ‘Fumo nero-Marcinelle 1956-2006’ (edito dalla Regione Marche) presso il Parlamento Europeo e di vedere una rappresentazione dello stesso in alcuni teatri del Friuli Venezia Giulia.
Nel 2013 sono stata premiata presso la Camera di Commercio di Pescara con la ‘Lampada del minatore’, attribuita a chi ‘ha saputo servire lo spirito dei minatori di Marcinelle’ : è stata conferita nel corso degli anni ai registi Mimmo Calopresti, Antonio Frazzi, Mario Perrotta, Luca Vullo ed al Premio Nobel per la Pace Lech Walesa.
Paola Cecchini