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In continua evoluzione musicale, conservando la collaborazione con gli Zen Circus, Maestro Pellegrini avvia un nuovo percorso da solista

Francesco Pellegrini, in arte Maestro Pellegrini, è uno dei musicisti più influenti della musica pop/rock italiana. Polistrumentista, inizia la sua carriera con i pisani Criminal Jokers, insieme a Francesco Motta.

Ha suonato con Nada come chitarrista, fagottista, voce e cori, ed ha registrato ed accompagnato dal vivo Andrea Appino (Zen Circus) per il suo secondo disco ‘Grande Raccordo Animale’. Ha inoltre inciso e collaborato con diversi altri artisti quali Enrico Gabrielli, Dardust, Bobo Rondelli, Motta, Il Pan del Diavolo.

Attualmente suona in pianta stabile con gli Zen Circus con i quali, dal 2016, ha partecipato a due edizioni del Primo Maggio-Roma ed alla penultima edizione del Festival di Sanremo nella categoria Big. 

Comincia a lavorare al suo primo disco solista nella Primavera del 2018 in un momento importante di crescita personale. Dopo aver pubblicato “Fragile vol. 1” (Blackcandy Produzioni), disponibile su tutte le piattaforme digitali dal 7 luglio, Maestro Pellegrini pubblica “Fragile vol. 2”, disponibile in digitale dall’11 settembre. Il nuovo brano di Maestro Pellegrini, dal titolo “Un’altra Luna”, è disponibile in radio e in digitale dal 26 marzo 2021 in una versione acustica piano/voce che sarà contenuta in “Fragile per pianoforte e voce“, in uscita a fine aprile.

Ciao Maestro Pellegrini, nel tuo ultimo singolo “Un’altra luna” hai voluto fortemente evidenziare il concetto della solitudine a cui ci siamo dovuti abituare dalla scorso anno per fronteggiare la pandemia da Covid19. Voi musicisti quanto vi state sentendo soli in questo periodo?
Credo che la solitudine possa essere produttiva se nasce da una scelta dettata da un bisogno personale come per esempio quello di scrivere o creare qualcosa ma allo stesso tempo tremendamente difficile da affrontare quando è imposta, come è successo quest’anno, ad ogni modo sono sicuro che ai musicisti manca il pubblico quanto al pubblico mancano i musicisti. 

Esiste un’altra luna? Se sì come la immagini?
La immagino come il satellite di una nuova terra dove molte cose sono diverse, un po’ come l’isola che non c’è di Peter Pan. 

Hai un trascorso dal punto di vista artistico non male. Chitarrista di Nada, oltre a vantare di altre collaborazioni con artisti noti come Dardust, Motta ed altri per poi attualmente suoni con gli Zen Circus. COsa ti ha spinto poi a procedere per una carriera solista?
Non la definirei carriera, ho sempre scelto di suonare con artisti che stimavo profondamente, mi sono sempre permesso di essere molto libero nel mio lavoro, sono un polistrumentista e mi sono interessato a diversi generi musicali nella mia vita.Diciamo che ad un certo punto ho sentito fortemente anche l’esigenza di raccontare me stesso per scoprirmi e mostrarmi agli altri, credo che chiunque dovrebbe scrivere almeno una canzone nella vita 

Nasci nel mondo rock ma in questo nuovo singolo sei abbastanza lontano dal tuo genere di partenza. Stai valutando ad un cambio di genere tuo personale o si tratta semplicemente di nuove esperienze?
In realtà io provengo da una famiglia di musicisti di musica jazz e classica, il rock è la nicchia che mi sono ritagliato per diversificarmi in adolescenza dopodiché ho sempre scelto le persone, il messaggio, l’approccio più che il genere 

Pensi che potremo rivederci ad un futuro Sanremo come inedito solista o un ritorno con gli Zen Circus?
Perché no ? Assolutamente, lo spero. 

Alessandro Testa

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Alessandro Testa
Alessandro Testa
Classe 1984, è ingegnere e allo stesso tempo critico cinematografico e appassionato di cronaca e giornalismo. Dal 2019 collabora per StreetNews.it!
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