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IL NUOVO VOLTO DEL REGNO D’INGHILTERRA

6 MAGGIO 2023: DA BUCKINGHAM PALACE IL PRIMO SALUTO ALLA FOLLA DEL NUOVO SOVRANO RE CARLO III UNITAMENTE ALLA SUA CONSORTE.

8 settembre 2022 Elisabetta II con la sua dipartita lascia il Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord, subentra in data 6 maggio 2023 il figlio Carlo.

La sovrana ha governato 70 anni e 214 giorni; il suo regno è stato il più lungo della storia britannica, avendo superato il 9 settembre 2015 il record precedente detenuto dalla sua trisavola Vittoria, e il secondo più duraturo della storia tra quelli storicamente accertati, dietro solo al regno del Re Sole, Luigi XIV di Francia.

Anni fa e precisamente nel 2020, a dispetto della tradizione, c’era la contesa del trono tra William e il padre, nel caso la regina abdicava: ovviamente per far si che questo diventasse realizzabile, il re o doveva rinunciare al trono o nella peggiore delle ipotesi doveva morire.

Ma padre e nipote si sono adoperati in prima linea per portare a termine, causa morte della sovrana, un progetto green all’insegna della sostenibilità e dell’ambiente proprio in suo onore; infatti i due hanno piantato un albero nel luogo più amato dalla Regina e cioè a Sandringham.

In occasione del Giubileo di Platino, nell’ottobre 2021, la regina aveva dato inizio al Queen’s Green Canopy, piantando il primo albero insieme al suo erede, il primogenito Carlo.

In Galles pochi mesi dopo, nel marzo 2022, avevano fatto lo stesso William e la moglie Kate Middleton.

Lo stesso hanno fatto Camilla Parker Bowles, la principessa Anna e Sophie, moglie del principe Edoardo.

Dopo la morte della sovrana, in suo onore stati piantati ben tre milioni di alberi in tutto il Paese.

Ma parliamo di Carlo.

Carlo è nato a Buckingham Palace il 14 novembre 1948, alle ore 09:11, figlio primogenito dell’allora principessa Elisabetta (1926-2022) e del principe Filippo di Edimburgo (1921-2021), nonché primo nipote del re Giorgio VI e della regina consorte Elizabeth Bowes-Lyon.

Il principe ricevette il battesimo nella Sala della Musica del Buckingham Palace il 15 dicembre 1948, con acqua proveniente dal fiume Giordano, dall’arcivescovo di Canterbury Geoffrey Fisher. Suoi padrini furono il re Giorgio VI (nonno materno), re Haakon VII di Norvegia (suo cugino, per il quale presenziò Alexander Cambridge, I conte di Athlone), la regina Mary (sua bisnonna materna), la principessa Margaret, contessa di Snowdon (sua zia materna), il principe Giorgio di Grecia (suo prozio paterno, per il quale presenziò il duca di Edimburgo), la duchessa di Gloucester (sua prozia materna), la principessa Vittoria d’Assia-Darmstadt (sua bisnonna paterna), Lady Brabourne (sua cugina) e David Bowes-Lyon (suo prozio materno).[7]

Carlo divenne erede al trono britannico all’età di tre anni, per effetto della morte di suo nonno e dell’ascesa al trono di sua madre con il nome di Elisabetta II. In quanto primogenito della sovrana, automaticamente ottenne i titoli di Duca di CornovagliaDuca di RothesayConte di CarrickBarone di RenfrewSignore delle Isole e Principe e Gran Steward di Scozia, oltre a essere riconosciuto principe del Regno Unito. Carlo presenziò all’incoronazione di sua madre all’abbazia di Westminster il 2 giugno 1953, sedendo tra la nonna e la zia. Come era usanza tra i reali dell’epoca, ebbe una governante, Catherine Peebles, che si occupò di lui dai cinque agli otto anni. Buckingham Palace annunciò nel 1955 che Carlo avrebbe frequentato la scuola pubblica anziché servirsi di un tutore privato, una novità assoluta per un erede al trono.

Il fatto sensazionale è che Carlo era presente all’incoronazione di sua madre Elisabetta, il 2 giugno 1953, quasi esattamente sette decenni fa: aveva appena quattro anni.

Nel suo ruolo di principe del Galles, Carlo ha avuto in passato un’autonomia e una libertà impensabile per la regina che (per Costituzione) deve concordare ogni sua uscita pubblica con Downing Street: una libertà che Carlo ha sfruttato appieno con prese di posizione anche nette, soprattutto su temi che adesso diventano centrali nel dibattito pubblico come la lotta ai cambiamenti climatici; ma è noto anche il suo interesse per le religioni: famose sono le sue visite al Monte Athos, luogo di culto della religione ortodossa, le sue opinioni sulla pianificazione urbanistica e le sue pubblicazioni su arte e cinematografia.

I momenti salienti che vedono Carlo diventare sovrano.

Ore 15:30 – Saluto della famiglia reale schierata dal balcone di Buckingham Palace, a suggello dell’incoronazione odierna di Carlo e Camilla.

Il re e la regina sono usciti per salutare migliaia e migliaia di persone assiepatesi di fronte al palazzo e lungo il Mall nonostante una pioggia tipicamente cresciuta d’intensità.

Con i sovrani, i principi di Galles, William e Kate, i loro figli e gli altri membri di casa Windsor attivi. Assente invece, come previsto, il principe ribelle Harry, fratello minore di William. Il sorvolo della Raf è stato limitato ad alcuni elicotteri e alla pattuglia acrobatiche delle Red Arrows a causa del maltempo

Ore 14:56 
– Re Carlo III e la regina Camilla ormai ufficialmente incoronati sovrani, sono arrivati a Buckingham Palace. La carrozza reale è giunta sul Quadrilatero del Palazzo, seguita dal corteo reale. Ci si aspetta adesso che il nuovo monarca saluti la folla in attesa sul Mall dal balcone reale di Buckingham Palace, una consuetudine avviata con l’incoronazione di Edoardo VII nel 1902

Ore 14:10 – 
Re Carlo III e la regina Camilla hanno lasciato l’Abbazia di Westminster, a Londra, per fare ritorno a Buckingham Palace dopo il solenne rito dell’incoronazione. La liturgia è durata in tutto circa 2 ore, più breve dell’ultimo precedente: l’incoronazione nel 1953, 70 anni fa, della regina Elisabetta II, madre di Carlo, morta 96enne dopo un regno da record l’8 settembre scorso. I sovrani sono stati accompagnati all’uscita dal canto corale dell’inno nazionale (God Save the King) , oltre che del suono dell’inno celebrativo composto ad hoc per l’evento odierno da sir Andrew Lloyd Webber, leggendario autore di musical di fama mondiale, dopo i diversi inni sacri che hanno punteggiato il rito religioso: di tradizione sia anglicana, sia latina, sia greco-ortodossa in memoria delle origini del principe Filippo, defunto padre del re. All’ingresso Carlo – il più anziano monarca mai incoronato sull’isola britannica – ha ricevuto l’augurio e la benedizione, per la prima volta nella storia nazionale, anche da leader religiosi di fedi non cristiane praticate nel Regno: uno musulmano, uno ebreo, uno indù, uno buddista, uno sikh. Il re e la regina hanno poi preso posto sulla Gold State Coach, antica carrozza dorata costruita nel 1762 e usata in tutte le incoronazioni britanniche dal 1831 in avanti. Dietro di loro una seconda carrozza con a bordo l’erede al trono William, principe di Galles, la sua consorte Kate e i tre figli. La processione del corteo, affiancata fra echi di campane e di marce militari dalla scorta d’onore di migliaia di guardie in alta uniforme, si è così avviata – salutata da ali di folla schierate lungo l’intero percorso con grida e bandierine sventolanti – sulla strada del rientro a palazzo. Dove nel primo pomeriggio è prevista la tradizionale uscita sul balcone della Royal Family, per il saluto ai sudditi, sullo sfondo di salve di cannone, parate di reparti d’onore e del previsto passaggio sul cielo (grigio) di Londra delle Red Arrows, la pattuglia aerea acrobatica della Raf.

Ore 14:07 – 
La folla assiepata lungo il Mall di Londra ha acclamato l’incoronazione formale di re Carlo III e della regina Camilla all’abbazia di Westminster con applausi e cori di ‘God Save the King’ nell’attesa del passaggio del corteo reale verso Buckingham Palace. Intanto a Tower Bridge, come in altre località del Regno Unito, risuonavano le salve di cannone per celebrare il momento storico. Le vie centrali della capitale sono dominate dai colori rosso, bianco e blu della Union Jack: tantissimi i sudditi festanti che sventolano bandiere e indossano ogni tipo di vestito, dalle t-shirt agli impermeabili oltre ai tanti gadget, coi colori nazionali, perfino dipinti sulla faccia. Fra loro Dave Giddings, venuto dalla Scozia con sua moglie e suo figlio per l’occasione: “Dovevamo esserci, è una cosa importante per il futuro”, ha detto il 41enne, sfoggiando una finta corona d’oro e occhiali da sole con l’immancabile Union Jack. Gli acquazzoni torrenziali di ieri non sono riusciti a smorzare gli animi, con le previsioni di maltempo per tutta la giornata di oggi, anzi, molti parlano della “bella atmosfera”. Come Caryl Hall, 55 anni, avvolta in una bandiera con una corona di plastica in testa, secondo cui questo è un momento “di amicizia, felice e patriottico”.

Ore 13:19 – 
Il principe di Galles William ha compiuto il rito della genuflessione e sottomissione davanti a re Carlo III dopo la formale incoronazione del sovrano nel rito all’abbazia di Westminster. Il momento conclusivo della proclamazione in passato prevedeva la genuflessione dei presenti davanti al monarca entrante ma è stato snellito. L’erede al trono si è inginocchiato e ha pronunciato il giuramento promettendo “lealtà, fede e verità” al sovrano per poi compiere il rituale bacio sulla guancia.

Ore 13:18 – Il sovrano, 74 anni, è apparso molto compreso nel momento, e a tratti commosso. Il rito ha rispettato i vari passaggi di una tradizione secolare, con qualche innovazione multiconfessionale. Carlo ha rivolto anche un sorriso al suo primogenito, il principe William, che nei panno di erede al trono lo ha aiutato a indossare la stola e poi a chiudere il gancio della cosiddetta Supertunica reale. Ha quindi ricevuto insegne e indumenti simbolici da dignitari e rappresentanti delle maggiori comunità non cristiane del Regno (musulmana, ebraica, induista e sikh). Fra le regalia, la spada rituale, l’orb (globo d’oro), nonché i due scettri con la croce e la colomba che il re ha retto fra le mani anche dopo l’incoronazione – immagine plastica della simbologia monarchica – assiso con la corona sull’antico trono medievale di Sant’Edoardo posta sulla Pietra del Destino scozzese sopra il Pavimento Cosmati (opera realizzata nell’abbazia di Westminster da artigiani romani del ‘200).

Ore 13:04 –
 Re Carlo III è stato formalmente incoronato nell’abbazia di Westminster con la deposizione sul suo capo della Corona di Sant’Edoardo il Confessore. L’atto si è compiuto dopo l’unzione religiosa con l’olio santo del sovrano (inginocchiato dietro un paravento) e il solenne giuramento nella mani dell’arcivescovo di Canterbury, Justin Welby, di fedeltà alla leggi del Regno, alla Chiesa d’Inghilterra ” e alla sua “fede protestante”. Ma anche di rispetto delle credenze di tutti i suoi sudditi. Prima del giuramento il monarca era stato “presentato” da vari araldi all’assemblea, da cui s’è levata l’invocazione “God Save the King Charles”.

Ore 12:16 
– L’entrata solenne dei sovrani nell’abbazia è stata preceduta dalla parata delle insegne reali e delle ‘regalia’, i simboli della cerimonia: le due corone (in particolare quella di Sant’Edoardo usata solo in quest’occasione), i due scettri, il globo, e la spada rituale retta per la prima volta da una donna, la ministra Penny Mordaunt, in veste di Lord President of Council in seno al governo Tory in carica. La regina Camilla è avanzata nella navata coi paggi che le reggevano le code del lungo mantello, seguita da re Carlo III. La loro processione è stata accompagnata dal canto in latino del ‘vivat’ insieme ad altri inni religios


Ore 12:11
 – “Sono qui per servire non per essere servito”: è la formula rituale con cui re Carlo, ha risposto, invocando l’esempio “del Re dei Re”, Gesù Cristo, ha risposto al bambino del coro dell’abbazia di Westminster che lo ha accolto per la solenne liturgia dell’incoronazione. E’ stato quindi l’arcivescovo di Canterbury, Justin Welby, primate della Chiesa anglicana e officiante chiamato a presiedere il rito, a introdurre la cerimonia religiosa con una breve preghiera accompagnato a un appello alla fraternità cristiana, al sostegno reciproco tra i fedeli e tra tutte le persone di buona volontà.


Ore 11:54 – Re Carlo III e la regina Camilla hanno raggiunto l’abbazia di Westminster, per la solenne cerimonia dell’incoronazione. A riceverli all’ingresso l’erede al trono William, principe di Galles, la sua consorte Kate, e i loro figli George (secondo nella linea di successione), Charlotte e Louise. L’entrata dei sovrani nel tempio al suono delle trombe d’onore segna il via alla liturgia che suggella l’evento.


Ore 11:38 – Il corteo ha imboccato il vialone del Mall, fra i saluti e le grida di due ali di folla. La strada è imbandierata con vessilli britannici dell’Union Jack, intervallati qua e là dalle bandiere degli altri 14 Paesi del Commonwealth che sono tuttora istituzionalmente legati alla corona come Reami e di cui il sovrano resta quindi capo dello Stato (Canada, Australia, Nuova Zelanda, Giamaica e altri). Il re e la regina sono a bordo di una carrozza cerimoniale più moderna e comoda – con sospensioni idrauliche e aria condizionata – rispetto al settecentesco Gold State Coach che li riporterà a palazzo a conclusione della cerimonia. Entrambi indossano il mantello reale, Carlo sopra un’alta uniforme militare e si profondono in saluti verso la gente. Ad affiancarli sono, secondo costume, reparti militari della Guardia Reale a cavallo, in divisa storica da parata. Sullo sfondo riecheggiano le note dell’inno britannico, God Save the King, il cui canto viene intonato fra gli applausi da molti dei presenti.

Ore 11:26 – Re Carlo III e la regina Camilla hanno lasciato Buckingham Palace, dando così il via ufficialmente alla giornata destinata a culminare con la loro solenne incoronazione formale nell’abbazia di Westminster, a Londra.

Ore 11:03 – Niente più riferimenti limitativi al ruolo di ” regina consorte”, da oggi Camilla diventa anche ufficialmente “Sua Maestà la Regina”. Punto e basta. A certificarlo è la copertina dell’Order of Service diffuso da Buckingham Palace prima dell’inizio della cerimonia che la vedrà incoronata formalmente al fianco di re Carlo nell’abbazia di Westminster. Il documento fa riferimento infatti alla “Incoronazione delle Loro Maestà il Re Carlo III e la Regina Camilla”. L’indicazione di “regina consorte” era stata utilizzata per Camilla nei primi mesi dopo l’ascesa al trono della coppia, seguita alla morte della regina Elisabetta II, l’8 settembre 2022: in qualche modo come forma di rispetto per evitare sovrapposizioni con il titolo di regina tout court, legato per oltre 70 anni alla figura della monarca defunta. Tutte le consorti donne dei re – nella storia della monarchia britannica e non – hanno peraltro tradizionalmente diritto al titolo di regina.

Ore 10:30 – Carlo III e la regina consorte Camilla sono arrivati a Buckingham Palace, da dove più tardi partirà la processione verso Wasminster Abbey per l’incoronazione. Il re è stato fotografato all’interno dell’automobile ancora vestito in abito scuro, camicia bianca e cravatta blu con elementi bianchi. Le foto sono pubblicate sul sito della Bbc.

Ore 10:26 – Sono arrivati a Westminster per assistere alla cerimonia di incoronazione di re Carlo III vari ministri del governo di Rishi Sunak, il sindaco di Londra, Sadiq Khan, il leader dell’opposizione laburista, Keir Starmer. I ministri, arrivati in gruppo, sono quelli alla Difesa, Ben Wallace, il vice primo ministro Oliver Dowden, il viceministro dell’Interno, Tom Tugendhat, all’Industria e Commercio, Kemi Badenoch. Lo scrive la Bbc.

UN PO’ DI GOSSIP

Un’incoronazione meno sfarzosa di quella Della mamma che ci fu nel 1953 quella di Carlo III che ha optato per una lista di invitati più ristretta: si passa dagli 8mila di Queen Elizabeth ai 2mila di Charles. Molti gli “esclusi” e tra questi non mancano i volti della famiglia reale :Meghan Markle , Sarah Ferguson, un tempo moglie del principe Andrea, ,  giovani reali, quali i nipoti dei cugini della Regina Elisabetta, Lady Amelia Windsor aristocratica modella, il figlioccio dei Queen che vive nella vita reale di Downton Abbey,  Zenouska Mowatt, nipote della cugina della regina Elisabetta, la principessa Alexandra,  la maggior parte dei 24 duchi non reali della Gran Bretagna.

Il figlio di Carlo seduto in 3 fila vicino alle cugine.

ABITI E CORONE PER LA CERIMONIA REALE

Re Carlo e la regina Camilla per il grande evento hanno scelto di indossare la Robe of State – per l’arrivo all’Abbazia – e la Robe of Estate, con i ricami personalizzati, per il ritorno a palazzo. L’ “abito di stato” di Carlo III è stato realizzato in velluto cremisi ed è lo stesso indossato dal nonno, re Giorgio VI, per la sua incoronazione risalente al 1937. L’abito è stato conservato dalla Royal School of Needlework, di cui è patrono dal 2017. Carlo ha indosso il mantello in seta porpora ricamato in oro che fu di Giorgio VI.

La Robe of State che ha indosso Camilla, invece, è quella che era stata originariamente realizzata per Elisabetta II. L’abito è stato disegnato e ricamato a mano dalla Royal School of Needlework e realizzato dalla sartoria Ede & Ravenscroft, la più antica di Londra, fondata nel 1689. Il disegno della Robe of State si spira ai temi della natura e dell’ambiente e presenta gli emblemi nazionali del Regno Unito, inoltre, rende omaggio a sua Maestà il Re.

Re Carlo ha indossato la corona di Sant’Edoardo, la quale verrà posta sul capo del monarca esattamente nel momento in cui Carlo d’Inghilterra verrà incoronato all’interno dell’Abbazia di Westminster. La corona risale al 1661 ed è una copia di quella che venne utilizzata in epoca medievale. Si tratta di un ornamento davvero molto pesante – 2,28 kg – ed è stato modificato per adattarsi al capo del sovrano. La corona di Sant’Edoardo, a seguito della cerimonia, sarà riposta nella torre di Londra in attesa della prossima incoronazione. Per fare il ritorno a Buckingham Palace re Carlo dovrà, quindi, abbandonare la corona di Sant’Edoardo per mettere sul capo la corona Imperiale di Stato; si tratta del secondo gioiello più importante del tesoro della Corona proprio perché i sovrani sono soliti indossarla durante la cerimonia di apertura del parlamento e proprio per i saluti alla folla dal balcone di Buckingham Palace. La corona Imperiale è più leggera di quella di Sant’Edoardo e, dopo che re Carlo verrà incoronato con la Imperial State of Crowns, attraverserà le strade di Londra. Il termine corona Imperiale di Stato risale al XV secolo ed è stato scelto dei monarchi inglesi insieme al disegno chiuso ad archi, per dimostrare che l’Inghilterra non era soggetta a nessun altro potere terreno.

La regina Camilla, invece, ha indossato quella ricevuta nel 1911 dalla regina Mary alla sua incoronazione che è stata poi modificata aggiungendo dei diamanti della collezione di Elisabetta II. Si tratterebbe della prima volta nella storia recente che non viene realizzata direttamente una corona per una nuova incoronazione; si tratta di una scelta fatta nel nome della sostenibilità e dell’efficienza e della linea “low cost” che la monarchia vuole tenere. La corona è decorata con diamanti Cullinan, pietre molto care ad Elisabetta II e che, spesso, amava indossare come spille.

Dopo questa cerimonia per così dire intima, che segna l’inizio del nuovo regno britannico, la domanda che tutti si ponevano all’epoca e che si pongono ora è la medesima: sarà all’altezza?

a cura di Rosa Arpaia

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Redazione StreetNews.it
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