Il giorno della memoria: il passato non è passato.

Il termine ebraico Shoah significa “tempesta devastante” ed indica lo sterminio degli ebrei durante la seconda guerra mondiale. Oggi, 27 gennaio, è la data designata dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite del 1º novembre 2005. Primo Levi nel 1986 ha scritto: comprendere è impossibile, conoscere è necessario, perché ciò che è accaduto può ritornare, le coscienze possono nuovamente essere sedotte ed oscurate: anche le nostre. Questa frase tratta dal libro “I sommersi e i salvati”, oggi è quanto mai profetica. Purtroppo il razzismo non è scomparso insieme a chi l’ha trasformato in uno strumento politico, culturale ed economico. Persiste il fenomeno della xenofobia e un sentimento di odio nei confronti di chi è diverso per colore di pelle, per provenienza geografica o orientamento sessuale. Auschwitz, simbolo per antonomasia della Shoah, è vuoto, resta però l’infezione. Sarà difficile parlare di umanità fin quando ad ogni essere umano non verrà restituita la propria dignità. Il giorno della memoria sembra quasi una ricorrenza priva di utilità se non la si traduce in comportamenti, azioni e manifestazioni del pensiero. Non si tratta di una data ma di un comandamento, un monito, un appello alle coscienze. Non è solo storia, passato, è materia viva, è presente e racconta sempre più qualcosa sulla nostra società.

Una società in cui l’antisemitismo continua a serpeggiare sotto altro nome. Ogni forma di odio sistematico rappresenta una Shoah, ogni azione intrapresa a scapito del “diverso” è distruzione di una conquista pagata con la vita da circa 17 milioni di ebrei. La conquista della dignità di essere, al di là di ogni elemento di diversità, un essere umano. Gli Stati Uniti D’America sono, oggi, il simbolo, di un Occidente che tradisce i propri ideali di uguaglianza e rispetto. Nella terra della libertà, i neri americani sono costretti a subire razzismo feroce e attacchi dalla polizia. Nel resto d’Europa, soprattutto in Italia, gli immigrati diventano capro espiatorio di problemi economici e sociali. Il giorno della memoria, serva dunque a riflettere sul presente guardando al passato, perché il nemico non è stato sconfitto, l’amore non ha sopraffatto l’odio, il passato non è passato.

a cura di Marianastasia Letizia