Un incontro davvero interessante quello con Giuseppe Capua Aka Dj Bondage attivo dal 2004 in molti club campani. Una persona carismatica che negli anni ha accumulato una grande esperienza infatti non lo si può definire un classico dj, ma un vero music selector, che seleziona musica che spazia dalla darkwave all’EBM fino alle sonorità degli anni 80 e alla techno dark. Ideatore del festival di arti dark – Disfunzioni Oscure – arrivato all’ottava edizione e che negli anni ha visto esibirsi tanti artisti e musicisti italiani e stranieri in molte location della Campania. La curiosità in merito alla darkwave e alla new wave mi ha portato a fargli alcune domande:
Da dove nasce la tua passione per la darkwave e tutto l’immaginario che lo riguarda musicalmente e non?
Il tutto nasce dai miei primi ascolti della new wave in voga negli anni 80 con gruppi come The Smiths e Duran Duran e dalla ricerca di suoni sempre più oscuri che mi portò all’ascolto dei primi lavori discografici dei The Cure, Joy Division e poi Bauhaus. Oltre alle sonorità oscure mi affascinarono anche le tematiche introspettive e decadenti delle canzoni e l’estetismo che accompagnava questi gruppi con un look in cui prevalevano i colori scuri nell’abbigliamento, preferibilmente il nero.
Il movimento nato soprattutto in Inghilterra prese piede presto anche in italia con gruppi come Neon, Diaframma ed i primissimi Litfiba.
Nei primi anni 90 anche negli Stati Uniti nacquero le prime band, fondamentali i nomi di Lycia e Black Tape For A Blue Girl.
Col tempo sono nate tantissime diramazioni della darkwave con generi che vanno dal neofolk, neoclassic fino al goth-rock, ethereal, industrial e techno dark; i nomi che mi vengono in mente sono: Death in June, Current 93,Cocteau Twins, Sisters Of Mercy, Dead Can Dance ed i tedeschi
Einstürzende Neubauten, fino ad Ancient Methods, Years of Denial, Lebanon Hanover, She Past Away ed NNHMN.
Attualmente la scena si è fermata o si è evoluta?
La scena è viva e vegeta, e tutto il il movimento è in continuo fermento, anche in Italia e soprattutto in Campania grazie a gruppi storici come Ashram, le Corde Oblique di Riccardo Prencipe, Trees ed Argine ai quali si sono aggiunti negli ultimi anni gruppi come Ash Code, Dark Door, Geometric Vision, Instant Like ed Hapax che hanno dato vigore e nuova linfa alla darkwave ed ai suoi sottogeneri suonando in tantissimi club ovunque nel mondo.
Purtroppo l’arrivo della pandemia ha fermato tutti i Club che organizzano live ma non ha fermato la musica, molti gruppi e dj infatti hanno continuato ad esibirsi anche se in streaming grazie a festival virtuali come Gothicat.
Parlaci dei tuoi progetti futuri e se ti va del fatto che sui social non appare mai la tua immagine
La mia immagine non è importante, credo sia fondamentale l’immagine della musica che passo nei miei dj set e nelle serate che organizzo, il veicolo fondamentale sono i suoni e le emozioni nell’ascoltare tali sonorità.
Progetti futuri: la nona edizione del mio festival Disfunzioni Oscure e continuare a collaborare coi vari club che in
Campania mi permettono di portare avanti il mio discorso musicale.
Ci salutiamo con un auspicio?
Certo, con la frase che contraddistingue da sempre i miei dj set : “There is a light that never goes out”.
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Intervista a cura di Maurizio Viviani
