E che dilemma! Chi è immune alzi la mano. Chissà se la Regina Elisabetta pratica il gossip? Probabilmente non lo confesserebbe mai, di gossippare in giro per il globo!
Credo che possa capitare di voler sapere qualcosina in più sulla separazione del “Capitano” o sulla rivincita di Depp.
Non c’è nulla di male. Volendo ci si può liberare dai cliché: giusto o sbagliato, foraggiando un po’ le riviste di gossip. L’importante è stare bene! E qui bisognerebbe organizzare svariate conferenze per chiarirsi cosa voglia dire, profondamente, “Stare bene”. Sicuramente si aprirebbe un mondo, almeno 10, di mondi, per il buddismo, ma questo è un altro discorso.
Distrarsi, pare sia diventata la parola d’ordine, da un bel po’, ma distrarsi perché e da cosa? Da sé stessi, da quello che accade intorno, da cosa?
E per distrarsi dal gossip c’è una qualche attività o no? Forse bisognerebbe la si inventasse, qualcosa che allontani il gossip dalla propria vista. O meglio dalle orecchie. O da tutte e due.
Che fatica sto gossip! Tenerselo o non tenerselo, altro dilemma!
La regola potrebbe essere: se non fa male fallo, sennò astieniti. Sì e con la cioccolata poi come la mettiamo? E le patatine fritte? Non aggiungo altro.
A pensarci bene, un’altra domanda stuzzica la mia mente: ma parlare di gossip è gossip? In fondo mi sto impicciando del gossip. Forse no! Il pettegolezzo ha caratteristiche ben precise. Soprattutto una: raccontare quello che una persona vorrebbe non si sapesse di sé o della sua vita, un’indiscrezione insomma. Parlare di qualcuno affermando ciò che si pensa o si vede di un essere umano non è un pettegolezzo. C’è una differenza sostanziale. Esporsi, assumendosi la responsabilità di quello che si sta dicendo e non di quello che la persona di cui si parla è o fa.
Che confusione e quante patate bollenti, non fritte, se fossero fritte andrebbe già un po’ meglio!
Tanti luoghi comuni o forse “Scomunicati”: “Un po’ di gossip non ha mai fatto male a nessuno”, “La cioccolata fa bene”, “Niente fa male se preso a piccole dosi” e potrei continuare fino al finito, che è parecchio lontano e nessuno, pare, l’abbia mai visto.
C’è chi decanta 3 affari: gli affari miei, gli affari degli altri e gli affari di Dio, non credo di dover spiegare quali siano gli affari che bisognerebbe farsi.
Discorso che andrebbe approfondito, ma rimandiamo a un’altra volta.
Il pettegolezzo fa “Bene” alle parti buie dei comuni mortali e le rinforza, dico questo perché non credo che Martin Luther King, Gandhi, Rosa Parks o altri, fossero interessati al gossip.
Personalmente sono interessata a tutti i fenomeni. La differenza, a mio parere, la fa lo sguardo, con quali occhi si guarda, se c’è morbosità è una cosa, se c’è il desiderio di comprendere gli atteggiamenti della specie umana è un’altra cosa, un po’ come lo scienziato che osserva il comportamento delle formiche. Chiunque può farlo, non c’è bisogno né del diploma né della laurea. Esistono persone che non hanno finito le elementari e che con una frase, conseguenza di un pensiero, riescono a fare un bel falò di tutte le “Cartacce” mentali.
C’è bisogno di riconquistare il potere interiore, quello sì che mette in riga e non nutre le solite “Corbellerie”. Allora forse il gossip potrebbe essere trattato in modo diverso, sia da chi lo propone e sia da chi ne usufruisce. Bandita la morbosità, forse si riesce a sgossippare, la“S” a volte aiuta a svoltare. E così, sgossippando me ne vo per la città.
a cura di Maria Grazia Grilli
