Giosef, “non abbiamo bisogno di amore. Noi siamo amore”. Intervista

“Molto Più Di Un’Utopia” è il nuovo singolo del cantautore Giosef che segue l’ottimo riscontro dei precedenti “Viola” e “Una Rosa Bianca” all’interno del percorso del disco “La Rinascita Del Viola”.

Ecco la nostra intervista al cantautore.

Ciao Giosef, benvenuto a Street News. Puoi raccontarci di cosa parla il tuo nuovo singolo, “Molto più di un’utopia”?

Ciao, piacere mio. Guardiamo i bambini, come senza forzature, hanno la gioia nel cuore in ogni cosa che fanno da quando si alzano la mattina a quando vanno a dormire, un amore incondizionato, una leggerezza, un’ingenuità, “Molto più di un’utopia” parla di questo, quando cresciamo un po’ perdiamo tutto questo “colore” cercando la felicità più che altro nelle conquiste esterne o da quello che ci succede durante il giorno, mentre la felicità, quell’amore che cerchiamo, lo dobbiamo ritrovare dentro perché è lì, è sempre stato lì.

Tre motivi per cui dovremmo ascoltare il tuo nuovo singolo.

È uno stimolo alla riflessione e alla consapevolezza, un pezzo che emoziona se ascoltato con “l’energia giusta” , e perché un messaggio positivo in questo momento è una buona carica per iniziare la nostra giornata di vita con energia.

Quanto tempo impieghi solitamente per scrivere un brano?

Dipende, può essere che ci metta 2 mesi, 1 anno o anche 30 minuti, le canzoni arrivano quando devono arrivare, di solito parto con un’idea e poi mi faccio trasportare dalla vita, se rimango in ascolto qualcosa succede.

Hai sempre saputo di voler fare il musicista?

Assolutamente no, io sono un calciatore mancato (ride, ndr), nel senso che da piccolino ho sempre giocato a calcio, e non ero neanche male, ascoltavo mio papà che suonava la chitarra e cantava le canzoni di Dalla e Battisti, tenendo una bella compagnia, poi ad un certo punto ho sentito la necessità di cantare, mi piaceva, ho iniziato a studiare a 23 anni e da lì non ho più smesso e piano piano è nato un bellissimo percorso che mi porta ad oggi con l’uscita del mio secondo album.

Puoi dare un consiglio ai giovani ragazzi che nella vita vogliono fare i musicisti?

Non demordere, cercate la vostra autenticità e fate musica per il piacere di farla, non per cercare il successo, perché è lì che la passione e la verità viene fuori e si possono scoprire cose bellissime che aiuteranno anche nella vita personale, nella crescita personale.

Come hai vissuto la tua quarantena? Come passavi le tue giornate?

Naturalmente a casa, con la mia compagna e mia figlia, ne abbiamo approfittato per stare insieme e crescere insieme. Per quanto sia meraviglioso non mettere il naso fuori e ogni tanto staccare non è stato facile ma la musica, un po’ il contatto con le persone attraverso il social, e comunque l’energia positiva che c’era in casa hanno aiutato a far sì che questa quarantena ha portato qualcosa di positivo e non viceversa.

In cosa questo periodo ti è servito?

Sicuramente per avere più coraggio, e osare, fare più musica live anche se da casa, apprezzare le piccole cose, un abbraccio di mia figlia, il suo sorriso, la sua continua crescita, il piacere di cucinare, fare pane, pizza, torte diciamo un arricchimento non solo come persona ma la scoperta di tante piccole cose che normalmente si sono perse per strada.

Puoi fare un saluto ai lettori di Street News?

Un abbraccio a tutti lettori di Street News, e ricordate che NON ABBIAMO BISOGNO DI AMORE, NOI SIAMO AMORE e quindi non aver paura di mostrarsi e esprimere tutto il nostro bellissimo potenziale. A parole è semplice ma anche nei fatti è “Molto più di un’utopia”.