FLAVIO SAX BORDIN si avvicina allo studio della musica all’età di 5 anni e a 10 viene selezionato per accedere al Conservatorio Cesare Pollini di Padova, studiando il clarinetto classico. Dopo 6 anni si diploma ed inizia lo studio del sassofono.
Nella sua carriera si esibisce in palchi nazionali ed internazionali dando libero sfogo alla sua interpretazione del Soul, Funky, Gospel e Pop a fianco di artisti del calibro di Mario Biondi, Michael Bolton, Randy Crawford, Anggun, Noa, Claudio Baglioni e molti altri.
Suona con grande emozione in Aula Nervi nella Città del Vaticano al cospetto di Papa Giovanni Paolo II, al Teatro Filarmonico di Verona e al “Grand Théâtre de Monte Carlo” alla presenza della Famiglia Reale. Attualmente si esibisce in Italia ed Europa come solista, con l’accompagnamento di The WindRose e Summertime Choir.
Nell’ultimo anno ha partecipato a molti eventi a scopo solidale tra questi: Il concerto sul tetto dell’Ospedale di Padova, il Concerto sul tetto dell’Oncologia Pediatrica di Padova (raccolta fondi per onlus), il Concerto all’Ospedale di Vicenza (raccolta fondi per la ricerca), il Concerto al MAAP di Padova (raccolta fondi per famiglie in difficoltà a causa Covid), Commemorazione ai caduti della strage di Ustica, il Concerto a Noto (SR) commissionato dal Comune, il Concerto a Parma Capitale della Cultura Italiana, omaggio a Giuseppe Verdi e si è esibito a Milano per la serata raccolta fondi a favore della Casa Pediatrica Fatebenefratelli.
Ciao Flavio, cosa ti ha spinto a interpretare “Wind Roof and Love”?
Il Brano “Wind Roof and Love” è nato nel periodo più difficile del Lockdown, quando non era ancora ben chiaro ciò che ci stava accadendo. Il mio è voluto essere fin da subito un messaggio di speranza e di ottimismo anche al di fuori dell’epidemia. Penso che molti di noi si siano trovati in uno stato di grande sofferenza e si siano sentiti come rinchiusi in una prigione. L’intenzione di questa “Canzone Suonata” è di reagire alla sensazione di oppressione facendoci forza dell’Arte, della Bellezza e della Passione dandoci la speranza di ritrovare presto libertà e rivincita.
L’esperienza che ti ha emozionato maggiormente nella tua carriera artistica?
Nella mia Carriera Artistica mi sono esibito in oltre 1.000 Concerti , ma senza dubbio il 23 aprile e il 5 maggio 2020 sono stati i momenti più emozionanti per me. Il 23 aprile quando sono salito sui tetti dell’Ospedale di Padova per ringraziare i Medici, Infermieri e il Personale Ospedaliero per ciò che stavano facendo, e continuano a fare, per noi. Dopo qualche giorno sono salito sul tetto del reparto di Pediatria e Oncologia Pediatrica dello stesso Ospedale, assieme a mia figlia che mi ha accompagnato con la sua bellissima voce e poter far sorridere i nostri Bambini ricoverati e rinchiusi da mesi è stato ancora più emozionante. In entrambe i casi ho avuto difficoltà a sonare, con le lacrime che scendevano, le emozioni erano veramente difficili da controllare….
Chi è l’artista con cui ti sei esibito che ti ha dato più emozioni?
Qualche anno fa ho suonato con Michael Bolton, oltre ad aver provato una profonda emozione stando al suo fianco, il fatto di averlo conosciuto mi ha dato la possibilità di scoprire un Grande Professionista, una persona umile con tanta passione per la Musica.
Quale arrangiamento ti ha creato più difficoltà?
Gli arrangiamenti nella Musica sono tutti semplici ma allo stesso tempo estremamente complicati. Quando c’è la pratica dello studio, qualsiasi difficoltà tecnica può essere superata, ma tutto sta nell’interpretazione dell’Artista che come interprete che deve fare la differenza. Charlie Parker diceva: “Impara tutto sulla Musica e sul tuo Strumento, poi dimentica tutto sia sulla Musica che sullo Strumento e suona ciò che la tua anima detta”
Quale invece ti è nato subito da un’ispirazione?
La maggior parte delle volte che suono mi immergo totalmente nel brano e lo faccio ad occhi chiusi per potermi godere al meglio ciò che il brano stesso mi sta ispirando in quel momento e cerco di interpretarlo come mi piacerebbe sentire il Sax … quasi da spettatore… Ma la volta che di più mi sono sentito ispirare è stato qualche anno fa che mi stavo esibendo con “Imagine me” di Kirk Franklin con The Summertime Choir al Palazzetto dello Sport di Venezia in cui ho suonato un solo con il sax Soprano ed era una sorta di ninna nanna per mia figlia che al tempo era molto piccola.
Chi è il tuo mito tra tutti i sassofonisti?
Non posso non citarne almeno tre e per modi di suonare molto diversi…Charlie Parker, Eric Marienthal e Candy Dulfer. Ognuno di loro ha “ingredienti” e particolarità diversi e per me insostituibili…
Da chi ti piacerebbe ricevere una proposta di collaborazione?
Potrei sembrare eccessivamente ambizioso ma tra gli Artisti con cui mi piacerebbe collaborare ci sono sicuramente Sting per il Suo Genio e la poliedricità musicale. Altro Artista, per me sensazionale, Zucchero per la grinta, professionalità ed espressività.
Progetti a breve e lungo termine?
1- A breve pubblicherò un’album Live con i Brani che ho suonato sopra i vari “tetti” negli ultimi mesi.
2- In programma c’è una Tournée in varie Regioni d’Italia.
3- Per l’autunno e l’inverno (sperando che la situazione possa migliorare…), assieme ad un’Orchestra di Archi e strumenti Pop di 20 Elementi e tanti Ospiti, stiamo preparando uno Spettacolo prevalentemente per i Teatri in cui l’interprete principale sarà il Sassofono con Brani di celebri Colonne Sonore ed Inediti.
Alessandro Testa
