“Flames” odora di successo: il brano dei Ginlemon Sound rilancia le sonorità dance degli anni’90. E convince.

La band, nata circa 20 anni fa, lancia l’inedito con l’approssimarsi della stagione estiva.

i Ginlemon Sound

I Ginlemon Sound nascono quasi per caso, circa 20 anni fa, grazie ad un’idea di Gino (Amoroso, keytar e voce), Michele (Sarappa, percussioni) e Lello (Cimmino, basso e chitarra). In tutti questi anni molte figure entrano ed escono dalla band e per un lungo periodo il progetto si arresta: dopo la morte del primo frontman Toto, i componenti decidono di dedicarsi ad altri lavori, alcuni sempre a tema musicale, altri no. E succede che un giorno Gino, che ha svolto sempre pianobar e serate musicali con altre band, incontra Teresa Angelino, che diventerà sua moglie. E’ con lei che decide di rimettere in piedi la band con gli storici amici Michele e Lello. Nel frattempo, si è instaurato un bel rapporto di amicizia, oltre che professionale, con Attilio Vona, sassofonista, e Marco Manduca, violinista: saranno proprio questi due a completare la line up dei nuovi Ginlemon Sound.

La band si rivolge spesso ad agenzie di spettacolo, si incontra spesso in studio, incide cover e inediti. Poco dopo il lockdown, durante una sessione rec, Attilio, che in quel periodo era solito ascoltare la techno e collaborare con dj per alcuni eventi, inizia a fischiettare un motivo che sposa bene le calde sonorità del sassofono. Storie di questo tipo ne sentiamo spesso, nel mondo della musica. E’ proprio Gino a raccontarcela: “Mi accodai a quel motivetto improvvisando degli accordi con i miei strumenti. Fu qualcosa di sorprendente: ne era uscito un ritornello niente male, si percepiva la sinergia della band, la passione che ci mettiamo tutti e soprattutto una buona dose di competenza e professionalità. Mentre ero lì a seguire il sound, Michele inizio con le percussioni e subito iniziò a registrare il pezzo. Lello ci mise pochissimo ad aggiungere basso e chitarra, mentre marco inserì il violino. Teresa buttò giù il testo e ci trovammo davanti al brano completo. Così nacque Flames.”

Flames è un brano chillout molto ritmato, ricorda gli anni ’90, quando la disco era fatta anche di armonia e melodia, oltre che di beat. Attilio ripete spesso che “se fosse nato qualche decennio prima, con un’idea simile avrebbe riscosso tantissimo successo.” In realtà, anche ora il brano gode di una certa fama nell’ambiente musicale di spessore. Un brano semplice, lineare, vivace, che sorprende l’ascoltatore: uno start quasi smielato, arricchito dai virtuosismi del sax di Attilio, poi il ritmo, incalzante, che nel giro di pochi secondi si presenta per quello che è, un brano dance. La voce di Teresa è quasi graffiante, vigorosa, non teme gli acuti. Flames è leggero e divertente, quel brano che ti catapulta al Beachouse a Playa d’en Bossa, Ibiza, dove c’è la discoteca Usuhaia, per intenderci. La band, con Flames, riesce a creare un romantico sunset mediterraneo, scenario tipicamente estivo, fatto di relax e divertimento.

Flames esalta il feeling che si è creato nella band” conclude Gino. ”L’abbiamo suonata con scioltezza e serenità. Penso che queste sensazioni siano evidenti, per l’ascoltatore. Forse per questo il brano sta riscuotendo un notevole successo.” Flames è su tutte le piattaforme che distribuiscono musica, oltre che su Youtube e sui social della band. Da ascoltare rigorosamente in riva al mare, al tramonto. E, perché no, sorseggiando un cocktail… un ginlemon, ovviamente.

A cura di Clemente Scafuro