DIGITALmeet in Umbria per lanciare il Manifesto della Smart Land Digitale

Padova – La Rete è davvero democratica? La risposta è sì, ma per passare dalla teoria alla pratica bisogna collegare meglio i territori interni e periferici. Non a caso DIGITALmeet, il più grande festival diffuso italiano sul mondo del digitale, ha scelto di lanciare l’anteprima dell’edizione 2020 in Umbria, dove venerdì 16 e sabato 17 il Comitato Scientifico del festival chiamerà a raccolta imprenditori, docenti, politici e amministratori per riflettere sulla Smart Land Digitale, un’espressione che riprende il concetto di Smart City e lo estende oltre i confini urbani per coinvolgere tutti gli attori locali in una serie di buone pratiche legate a economia, cittadinanza, energia, mobilità e paesaggio. Due giorni dedicati all’innovazione e al digitale per ricucire il Paese, in collaborazione con Confindustria Umbria e Fondazione Cassa di Risparmio di Terni e Narni. 

La prima parte dell’evento “Nasce la Smart Land Digitale” andrà in scena presso il Circolo Canottieri di Piediluco: venerdì sera la presentazione e i saluti delle istituzioni, sabato alle 10 il workshop a porte chiuse che porterà alla stesura di un vero e proprio Manifesto basato sulle linee programmatiche della Smart Land Digitale, da presentare al Governo locale e nazionale. 

Sabato alle 15, infine, la Fondazione Carit ospiterà la tavola rotonda aperta al pubblico sulla Smart Land Digitale: il programma prevede i saluti di Michele Fioroni, Assessore Regionale a Sviluppo economico, Innovazione, Digitale e Semplificazione (da remoto), Luigi Carlini, Presidente di Fondazione Carit, Antonio Alunni, Presidente di Confindustria Umbria, Nicola Astolfi, Presidente dei Servizi Innovativi e Tecnologici di Confindustria Umbria, Gianni Potti, Presidente di Fondazione Comunica e Founder DIGITALmeet, e gli interventi di Aldo Bonomi, sociologo e teorico della Smart Land, Giuseppe Capocchin, Presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti e Federico D’Incà, Ministro per i rapporti col Parlamento (da remoto). 

«Riteniamo che il digitale e la sostenibilità siano, ancor più nel post Covid, due formidabili drive per ricucire intere parti di territorio – afferma Gianni Potti – Pensiamo alla banda ultralarga, al 5G, solo per fermarci alle infrastrutture digitali. Ma pensiamo anche all’alfabetizzazione digitale, per far crescere non solo l’offerta, ma una domanda, un mercato, che non sia incentrato solo nelle grandi città, nei nodi della rete. Il dopo Covid, se ben gestito, offre molte di queste opportunità. L’economia del futuro deve avere come obiettivo non solo il profitto ma anche il benessere sociale della comunità, facendo diventare la sostenibilità del business uno degli indici e dei valori che si sommano al profitto con pari peso e considerazione. Solo così sapremo passare dalla Smart City alla Smart Land Digitale, una terra felice, dove si vive bene grazie alle tecnologie, alla sostenibilità ambientale, ma soprattutto con la persona al centro. L’evento di Piediluco metterà a confronto il Comitato Scientifico di DIGITALmeet con tanti illustri ospiti del mondo dell’innovazione, dell’impresa e del sociale per scrivere il Manifesto della Smart Land Digitale, una grande iniziativa che lanceremo al Governo, al Parlamento e alle Regioni».  

«Quello tra Smart City e Smart Land è un rapporto dialettico, nel senso che non c’è la prima senza la seconda e viceversa – commenta Aldo Bonomi – Il Covid-19 ha inaugurato una metamorfosi che ci ha fatto riscoprire l’importanza del territorio e degli spazi verdi a discapito delle logiche metropolitane. Il laboratorio di DIGITALmeet in Umbria sarà molto utile, perché questa regione è un insieme di città dolci e quindi si pone come paradigma della Smart Land: il Manifesto che verrà scritto a Piediluco metterà l’innovazione al servizio della green economy, dell’economia circolare, della cultura e dell’ambiente per lanciare un nuovo Umanesimo in ambito industriale, sociale e digitale». 

Alessandro Testa