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Dalla regia alla musica, dalla musica alla regia: Max Nardari

Chiunque sa che la musica appartiene al cinema. Ogni film ha la sua colonna sonora e ogni canzone il suo videoclip. Il cantante esprime la sua dote con il canto; il regista con la capacità di dirigere un cast e realizzare un film.

Ma un regista può essere cantante e un cantante può essere regista? Ce lo racconta Max Nardari, un regista che, nonostante i suoi tanti lavori per il cinema e per la televisione (progetti con le Rai) ed essersi aggiudicato alcuni prestigiosi premi come il Leone di Vetro alla 75a Mostra Internazionale del Cinema di Venezia, ha voluto ancora una volta mettersi in gioco ritornando nel settore musicale. Il paroliere Max Nardari di tanti brani musicali ha deciso di incidere un nuovo singolo: I need you in tutte le radio da venerdì 19 marzo.
Il videoclip, di cui lui stesso è il regista, è un richiamo ad alcuni capolavori del cinema come Blade Runner e Matrix.

Streetnews ha raggiunto Mac Nardari per conoscerlo meglio.

Ciao Max, non tutti sanno che in realtà sei nel mondo dello spettacolo, (dietro le quinte) già da diversi anni. Infatti, sei regista, produttore, sceneggiatore, autore di testi musicali…e da alcuni mesi ti sei affacciato anche nel settore musicale. Infatti, è uscito da poco il tuo nuovo singolo “I need you”, di cui sei anche autore. Si tratta di un nuovo brano che prepara il terreno per il tuo primo album in programma il prossimo autunno.
Cosa ci puoi dire di questo nuovo singolo?

“I need you” segna una nuova tappa di questo mio nuovo percorso musicale. Ti devo dire, in effetti, che non si tratta del mio primo approccio al mondo della musica bensì di un ritorno, in modo inedito. Fino ad oggi, dal punto di vista musicale sono stato principalmente autore per altri e compositore di alcune musiche per film. Ho scritto canzoni per tanti artisti e grandi nomi della musica italiana come RAF, ho anche suonato live con la mia band a Roma,  ma solo per poco tempo, poi sono rimasto sempre in background. Durante l’ultima Mostra Internazionale del Cinema di Venezia 2020 ho avuto l’opportunità di divulgare il mio precedente singolo con videoclip annesso. Si tratta di “Fragile”, un brano che ho composto in piena pandemia. Ad ogni modo, essendo un professionista nel mondo del cinema, pongo particolare attenzione ai videoclip che realizzo. La musica, in qualche modo, finalizza il mio operato cinematografico e per me funge da cornice ai miei lavori.

Quindi, possiamo ipotizzare la musica come alternativa al cinema oppure quest’ultimo resterà per te la via maestra della tua attività professionale?

Ho sempre pensato che la regia (sia cinematografica che teatrale) e musica possono coesistere e regalare delle emozioni aggiuntive.  Ti confesso che a me è sempre piaciuto fare il regista e allo stesso tempo il musicista. Motivo per cui, negli ultimi miei film ho realizzato ad hoc dei brani musicali. Quindi in pratica, sono compositore o come dicono gli americani, Composer dei miei stessi film. E proprio dagli USA ho imparato il valore dell’essere poliedrico: l’essere umano non deve limitarsi solamente a fare una cosa sola, ma tante. Occorre essere versatili e gestire tante attività. Peccato però che in Italia questa caratteristica è mal vista perché sei fai più cose, per definizione, puoi venire considerato dispersivo. Non è che se una persona è già regista o produttore di film e fa anche musica allora deve per forza rendere di meno. Detto ciò, in questo momento mi considero sia regista che musicista, felice di non dover più distinguere le due cose. L’era Covid inoltre  ci sta facendo capire che non fare cose diverse sarebbe da folli!

Nei tuoi brani, e anche in quest’ultimo, hai scelto l’inglese per i testi. Ciò rispecchia un po’ la scelta che hanno fatto tanti altri cantanti del passato della pop dance (tanto per citarne alcuni Gigi D’Agostino, Alexia, Ivana Spagna, …). Mi confermi, quindi, che anche per il cantante italiano l’inglese resta sempre una scelta quasi obbligata per questo genere musicale?

Partiamo dal fatto che per me è importante sentirsi liberi e autonomi. Non bisogna affatto essere convenzionali bensì fare ciò che sentiamo. Per questo motivo ho scelto l’inglese nei miei testi perché mi è sempre piaciuto e lo trovo molto indicato nei miei brani, a maggior ragione se pensiamo che questi sono utilizzati nei miei film. E come puoi immaginare, l’inglese nel cinema funziona meglio dell’italiano.

A chi ti sei ispirato?

La mia musa ispiratrice, avendo vissuto la gioventù musicale degli anni pop ‘80/’90, è sempre stata Madonna. Ma non è l’unica. Con lei ci sono anche George Michael, i Depeche Mode e gli Eiffel 65.

Regista, produttore, sceneggiatore, laureato al DAMS, ti sei formato presso i corsi di Cinecittà e la Rai, hai all’attivo diversi lungometraggi e cortometraggi, premi come il Leone di Vetro alla 75a Mostra Internazionale del Cinema di Venezia tanto per citare qualcuno.
Non bastava ciò? Perché hai scelto anche il percorso musicale che di per sé anch’esso è piuttosto impegnativo se si vogliono ottenere dei risultati?

Come ti accennavo prima, si tratta di un ritorno sulla scena musicale. Solo che a differenza del passato, questa volta ho voluto metterci la faccia e la voce per trovare sempre nuove ambizioni. Non dobbiamo mai fermarci. Infatti, in questi mesi di lungo stop a causa della pandemia, anche io come produttore e regista cinematografico mi sono dovuto arrendere e cedere a questa improvvisa inoccupazione. Pertanto, ho ritenuto utile dedicarmi alla musica per non bruciare questo tempo. Tutto qui.

Detto ciò nel futuro professionale di Max c’è più cinema, più musica o più musica sua nei suoi film?

Bella domanda. Beh, in pratica un po’ di tutto. Sai qual è il mio obiettivo o, come piace dire a qualcuno, sogno nel cassetto? Realizzare un musical a film, come il grandioso successo di La-la-land per intenderci. Credo che musica e cinema, nella mia professione, possano sposarsi molto bene. Per questo vorrei un domani poter essere regista di un musical e poter allo stesso tempo esserne il compositore della colonna sonora.

Questo nel futuro, ma avresti qualche altra curiosità da regalarci per un futuro prossimo?

Le novità sono diverse. Ogni mese, a partire da marzo, mi segna una tappa interessante.
Questo mese, come sai, esce il mio nuovo singolo I need you.
Ad aprile ti anticipo che tutti gli utenti di Amazon Prime potranno vedere il mio nuovo film che si intitola “Diversamente” (prodotto dalla mia società Reset Production e distribuito dalla “102 production”) in cui uno dei brani della colonna sonora è proprio I need you. Si tratta di una pellicola che ho pensato di organizzare a episodi perché in effetti è una raccolta di miei cortometraggi incentrati sul tema della diversità. Un film con un cast tutto d’eccezione: Michela Andreozzi, Simone Montedoro, Fioretta Mari, e tanti altri attori noti.
A maggio, sempre gli utenti di Amazon Prime, potranno leggere il mio libro che ho scritto in quest’anno in cui tutti noi siamo stati costretti a restare per quanto più possibile a casa e soprattutto “fermi”. Beh….io non mi sono fermato, intendo intellettivamente; per cui ho pensato di divulgare il mio modo di essere poliedrico, creativo e a saper gestire più attività in parallelo.
In estate uscirà un nuovo singolo, “Tonight” che definisco già ora il prossimo disco dell’estate.

Insomma, ne hai di cose da preparare nei prossimi mesi a quanto vedo.

Eh sì, perché sai, non riesco proprio a stare a guardare. Credo che dobbiamo sempre mantenerci attivi; soprattutto in questo momento storico in cui trascorriamo molto tempo in casa, dobbiamo essere creativi. Inoltre, per chiudere l’album, vorrei fare un duetto in inglese con una cantante. Spero di riuscire anche in questo.

Di seguito il videoclip di “I need you”! buona visione e buon ascolto

E se vi va seguite il profilo Instagram di Max Nardari ( https://www.instagram.com/maxnardari/) e iscrivetevi al suo canale  youtube (https://www.youtube.com/maxnardariofficial)

Alessandro Testa

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Alessandro Testa
Alessandro Testa
Classe 1984, è ingegnere e allo stesso tempo critico cinematografico e appassionato di cronaca e giornalismo. Dal 2019 collabora per StreetNews.it!
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