Da domenica 3 luglio ritorna il TEATROallaDERIVA

Il direttore artistico Giovanni Meola introduce il programma dell’undicesima edizione.

Dal 3 luglio ripartono gli appuntamenti con il TEATROallaDERIVA, una manifestazione arrivata alla sua XI edizione, che propone la formula, unica in Italia, di far recitare gli attori su una zattera galleggiante, posta al centro del laghetto delle Terme – Stufe di Nerone, nei pressi del lago di Lucrino, in zona flegrea. Sulla zattera si alterneranno gli interpreti di quattro spettacoli teatrali che avranno luogo di domenica sera, fino al 24 luglio. La rassegna è stata ideata nel 2012 da Ernesto Colutta e Giovanni Meola, che ne firma la direzione artistica per il decimo anno consecutivo e che ha voluto presentarci il cartellone di quest’anno.

Tra pochi giorni riparte il TeatroAllaDeriva, una fortunata manifestazione che è arrivata alla sua undicesima edizione – la decima diretta da te – e che non si è interrotta neanche nel periodo della pandemia…

Che dire? Inaugurare un secondo decennio di una manifestazione del genere, in un posto del genere, in un periodo storico del genere, può solo farmi sentire onorato della possibilità e felice del fatto che si continui a poter lavorare su questo progetto fatto in casa, con pochissime risorse ma con tanto piacere, sotto tutti i punti di vista. Sia perché è un piacere, per me, continuare a lavorare con la famiglia Colutta, che gestisce le Terme-Stufe di Nerone, posto splendido e per così dire fuori dal tempo, che ospita da sempre questa manifestazione, sia perché continuo a trovare assai stimolante scovare e proporre lavori di compagnie indipendenti in grado di parlare la lingua complessa e stratificata dell’oggi, un oggi così confuso e tumultuoso da lasciare, a volte, senza respiro. Eppure, anche sotto il segno di questi tempi, siamo riusciti a non fermarci negli anni di pandemia – e questa è forse la gioia più grande in assoluto –, e a continuare a portare spettacoli sulla nostra zattera.

Quest’anno hai privilegiato spettacoli al debutto o al quasi debutto, a partire da Cazzimma&Arrangia di Zavatto e Sacco (che ne è anche attore) …

Ma sì, mi sembrava giusto proprio nell’ottica dello scombussolamento avvenuto da quando il coronavirus è entrato nelle nostre vite. Molti lavori sono stati rinviati, spostati, annullati, annunciati e poi ritirati, rielaborati, ripensati, e tutto a causa del virus. In molti casi, gli sforzi di compagnie combattive e propositive si sono arenati davanti all’impossibilità materiale di fare le prove o di andare in scena, e questo ha fatto scattare in me la voglia di cercare di essere una sponda per una manciata di lavori che si sono dovuti scontrare con problemi di questa natura. Anche io e la mia compagnia, Virus Teatrali, del resto, abbiamo fatto debuttare il mio/nostro Amleto a febbraio di quest’anno, dopo che le prime prove si erano tenute nel dicembre 2019. Cazzimma&Arraggia è proprio l’unico dei quattro di quest’anno, invece, ad avere già una piccola storia alle spalle, compresa la partecipazione al Fringe di Torino di pochi mesi fa. Un lavoro ironico che racconta di un momento ormai epico, l’arrivo a Napoli di Diego Armando Maradona e delle sue – non da tutti conosciute – enormi difficoltà.

Nelle domeniche centrali, due adattamenti: uno di Pinter con L’urlo di Jimmy, diretto da Peppe Miale, sul potere manipolatorio dei media,e l’altro di Molière con il Don Giovanni, diretto da Mario Autore…

Due lavori molto diversi, per provenienza e caratteristiche. Il primo porta con sé le atmosfere cupe e profetiche di certe scritture di Pinter, sfumate qui con un grottesco, in grado anche di far ridere, sebbene risate amare e paradossali. L’adattamento parla di un tempo apparentemente futuro, ma in realtà già esistente e, purtroppo per noi, pervasivo. Il Don Giovanni, a sua volta, ci presenta quell’abile mix di farsa e dramma che, a partire da Molière, porta fino ai nostri giorni. Il protagonista è un illuminista ante litteram che sa di – e vuole – rinunciare a Dio, ma senza lesinare bassezze umane, molto umane. In questo caso la regia punta a giocare su alcuni segni precisi, sulla trasformazione del padre di don Giovanni in madre (quindi con un femminile incombente), sull’identificazione tra regista in scena e convitato di pietra, e altro ancora.

E per finire l’ultimo spettacolo Fattocchiarìe del puteolano Marco Sgamato…

Ecco, riguardo a questo lavoro devo dire che la presenza in cartellone di questo giovane, enorme talento, è la prova di quanto dicevo prima, della capacità cioè di andare avanti nonostante tutti gli ostacoli. In questo caso, questo ensemble di pezzi tratti da autori vari consente all’attore e regista di giocare su più livelli, costruendo un percorso assai interessante all’interno della dicotomia sacro-profano, permettendo così al suo talento di misurarsi con cifre ben distinte e chiare, dal drammatico al comico, dal grottesco al paradossale.

Massimiliano Longobardo

Terme Stufe di Nerone (via Stufe di Nerone n. 37, Bacoli – NA); giorni e orari: 3 Luglio | 10 Luglio | 17 Luglio | 24 Luglio – ore 21:30; info e prenotazioni | infoteatroalladeriva@gmail.com – 081 868 8006; www.tsdn.it/teatroalladeriva http://www.virusproduzioni.it