Coronavirus Lombardia, ritardi e disorganizzazione per i tamponi ai turisti in rientro dalle vacanze

L’ordinanza del Ministero della Salute prima e quella di Regione Lombardia sui rientri dalla Grecia, Spagna, Croazia e da Malta, vista con gli occhi di chi, nei giorni a cavallo di Ferragosto, si trovava in vacanza. “Abbiamo ricevuto la notizia del tampone obbligatorio quando eravamo a Santorini e – racconta una signora appena atterrata a Malpensa – dopo decine di tentativi telefonici per prenotarlo sono riuscita a compilare un modulo online. Sarebbe stato meglio fare il test qui in aeroporto”. Il giorno 12 agosto, infatti, l’assessore alla Sanità della Regione Lombardia Giulio Gallera comunicava attraverso un video che i rientranti dai quattro Paesi avrebbero dovuto chiamare il 116117 – non raggiungibile dall’estero – o, in alternativa, il numero dell’Azienda di Tutela della Salute e mettersi in isolamento. Salvo poi, il 14, chiarire che i rientranti non avrebbero dovuto fare l’isolamento ma rispettare rigidamente le norme anti-contagio. “Non abbiamo sinceramente capito se dobbiamo restare a casa o meno ma – raccontano due ragazzi provenienti da Ibiza – quello che ci preoccupa sono i tempi dei tamponi”. Difatti, come sottolineato da una giovane coppia, anch’essa di ritorno dalla Spagna, le 48 ore per essere chiamati al test sembrano un miraggio: “Dopo tanti rimpalli abbiamo capito che dovevamo compilare un modulo online ma – ci dicono – dopo quattro giorni senza comunicazioni abbiamo deciso di pagarci il tampone e farlo in regime privato. Abbiamo già rinviato di qualche giorno la nostra partenza per la Puglia, che avevamo già programmato”.

a cura di Michele Vario