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BUONA LA PRIMA IN SUPERCOPPA, SUPERATA TRENTO 86 – 83 – CS ALLIANZ PALLACANESTRO TRIESTE

L’Allianz Pallacanestro Trieste parte bene nella “prima” ufficiale della stagione 2020/2021: all’esordio nella Eurosport Supercoppa 2020, i biancorossi di coach Dalmasson si impongono per 86 – 83 contro la Dolomiti Energia Trentino, di fronte ad un Allianz Dome che finalmente torna ad annusare un pò anche l’odore del suo pubblico. Trieste ha Daniele Cavaliero in panchina per onor di firma, mentre per la Dolomiti Energia non c’è Kelvin Martin, ancora negli Stati Uniti: per i biancorossi il quintetto è formato da Fernandez, Doyle, Henry, Udanoh e Upson. Coach Brienza opta invece per uno starting five con Browne, Conti, Morgan, Maye e Williams. 

L’inizio è chiaramente “da rodaggio”, con entrambe le squadre che faticano un pò a mettersi in moto: in avvio è Fernandez a vestire i panni del leader per l’Allianz, che però ha anche buona quantità da Henry, bravo a sfruttare un taglio a centro area ed a mettere la tripla del 14 – 13. Dall’altra parte è il playmaker Browne a dare i ritmi ed a tenere sempre alta l’intensità offensiva di Trento, che ha pure buoni spunti dal lottatore Williams: 18 – 19 per i bianconeri, ma cinque punti di fila del “Lobito” riportano avanti Trieste, che proprio con l’argentino sulla sirena va in vantaggio 23 – 21. La gara è in equilibrio anche nel secondo periodo: Maye si scuote e piazza subito cinque punti filati, ma la bomba di Alviti e la schiacciata di Henry pareggiano i conti. Brienza cerca di proporre una zona, che viene subito bucata da un concretissimo Graziulis (37 – 35). Dentro al pitturato, il duello fra il dinamico Williams e il granitico Udanoh è più che avvincente, ma l’americano di Trento si dimostra caparbio da sotto (39 – 39). Negli ultimi minuti, un Laquintana efficace e il canestro da lontano di Henry a quattro secondi dalla sirena portano l’Allianz avanti 48 – 44 a metà match. 

Alla ripresa delle ostilità una penetrazione di Henry e la bomba di Da Ros porta l’Allianz al massimo vantaggio (53 – 46, +7): entrambe le squadre, dopo venti minuti ad alto ritmo, sono più bloccate in attacco ma l’Allianz Dome sostiene comunque i propri beniamini con applausi di incoraggiamento. Forray e Morgan tengono la Dolomiti Energia sempre attaccata al match, poi una bomba di Morgan e due liberi di Pascolo portano avanti gli ospiti (59 – 61), ma Alviti pareggia sempre dalla lunetta.  L’ultimo quarto si apre con il gioco da quattro punti di Morgan (61 – 65), ma Henry (10/14 dal campo di cui 4/6 da tre, 6/8 ai liberi e 4 assist) si prende la scena con sette punti filati. Trieste torna avanti, ma Trento non molla: a questo punto, sale in cattedra Doyle, che con un paio di conclusioni dall’alto coefficiente di difficoltà regala sorrisi al pubblico dell’Allianz Dome, insieme a un assist per la schiacciata volante di Upson (79 – 75). Negli ultimi minuti, il duello fra Browne e Laquintana si accende: il play brindisino difende i colori biancorossi, ma Browne è velenosissimo anche in difesa. Due liberi del play trentino fissano l’83 – 81 a 16’’ dalla fine: time out, ma Trieste perde la palla sulla rimessa e capitan Forray, con una zingarata, deposita l’83 pari. Mancano cinque secondi alla fine, ma è Laquintana (2/3 da due, 3/3 nelle bombe, 3/5 ai liberi e 6 falli subiti) a piazzare la bomba decisiva, che regala ai biancorossi la prima vittoria nella Eurosport Supercoppa 2020. 

PALLACANESTRO TRIESTE – AQUILA TRENTO   86 – 83


Allianz Pallacanestro Trieste: Coronica, Upson 4, Fernandez 13, Arnaldo ne, Laquintana 16, Udanoh 3, Henry 27, Cavaliero ne, Da Ros 3, Grazulis 8, Doyle 7, Alviti 5. All. Dalmasson

Dolomiti Energia Trentino: Jovanovic ne, Pascolo 6, Conti 2, Browne 21, Forray 4, Sanders 11, Mezzanotte ne, Morgan 15, Williams 16, Ladurner, Lechthaler ne, Maye 8. All. Brienza


Parziali: 23-21; 48-44; 61-61

Arbitri: Paglialunga, Giovannetti e Valzani

a cura di Michele Vario

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Francesco Servino – E’ candidato a Terzigno con Ranieri.

Francesco Servino, giornalista e attivista che ha legato il suo nome a importanti battaglie per l’ambiente e per la cultura, è candidato al consiglio comunale di Terzigno nella lista Terzigno Democratica a sostegno di Francesco Ranieri sindaco. A sostenerlo direttamente è il consigliere regionale di Europa Verde Francesco Emilio Borrelli, vittima recentemente di un brutale pestaggio avvenuto nei pressi dell’Ospedale San Giovanni Bosco di Napoli: un episodio che ha indignato la società civile e che ha creato un movimento di solidarietà nei suoi confronti. Servino e Borrelli sono attivi da molti anni nel territorio vesuviano, dove hanno mosso importanti denunce e confezionato memorabili servizi giornalistici. A Servino, in particolare, si deve la battaglia che ha portato alla bonifica del sito archeologico di Cava Ranieri, in passato adibito a discarica e ora in procinto di divenire Parco Archeologico, Geologico e Naturalistico.

“La lista Terzigno Democratica rappresenta l’unica vera novità delle elezioni a Terzigno” ha commentato Servino: “E’ l’espressione delle migliori forze giovanili del paese. Con essa diamo il via a un progetto democratico ed ecologista che intende rinnovare la politica cittadina e cancellare dalla scena politica chi si candida da oltre trent’anni. Ambiente, vivibilità e sviluppo economico sostenibile sono le mie proposte. Ma tante, valide e attuabili sono quelle che il gruppo di Terzigno Democratica ha elaborato”.

Servino è conosciuto a Terzigno per il suo impegno in difesa del patrimonio culturale e ambientale: storica la sua opposizione all’apertura della discarica di Cava Vitiello, così come la battaglia che ha portato alla rimozione dei rifiuti da Cava Ranieri – una delle discariche nel Parco Nazionale del Vesuvio – e quella per la riconversione dell’ex mattatoio comunale nell’edificio denominato MATT, centro di aggregazione giovanile e futuro Museo Archeologico. “Con Servino al consiglio comunale di Terzigno continueremo la battaglia affinché le bombe ecologiche del nostro territorio siano tutte disinnescate” ha commentato Francesco Emilio Borrelli.

“Sostenermi è fondamentale per dare concretezza al progetto che abbiamo intrapreso” conclude Servino: “Terzigno Democratica rappresenta un’opportunità concreta di rinnovare. I terzignesi non possono perdere questa occasione”.

a cura di Michele Vario

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Covid, “bambino di 9 anni positivo per tre mesi” 

[CORONAVIRUS NEWS – Adnkronos]

Il 20 aprile un po’ di tosse e naso che cola, la sera del 21 la febbre a 38,3, il 22 pomeriggio più nulla. Per un bambino di 9 anni, Covid-19 ha dato segno di sé così: pochi sintomi, come del resto già certificato da diversi studi sui più piccoli. Tutto nella norma, tranne un dato: il giovanissimo paziente ha collezionato tamponi positivi per 12 settimane. E’ rimasto dunque positivo al coronavirus Sars-CoV-2 per quasi 3 mesi, 82 giorni per l’esattezza, con il primo tampone negativo registrato solo il 4 agosto e il secondo il 6.  

Il caso raccontato da un team di medici italiani è protagonista di uno studio scientifico pubblicato sul ‘Journal of Infection’, a sole 24 ore dalla presentazione. Nel lavoro gli autori spiegano che la storia del piccolo rimasto così a lungo positivo “suggerisce come nei bambini paucisintomatici possa essere rilevata una carica virale eccezionalmente elevata e di conseguenza l’eliminazione del virus può durare a lungo”. Va dunque stabilita la durata dell’infettività, per evitare che questi pazienti vengano costretti a un lungo isolamento pur non essendo più infettivi. “Ci sono più segnalazioni di diffusione virale prolungata in persone infettate da Sars-CoV-2, ma la presenza di Rna virale su un test non è necessariamente correlata all’infettività”, fanno notare gli autori. Un tema importante da approfondire, visto l’impatto sulla definizione dei tempi necessari di quarantena.  

Il baby-paziente al centro dello studio è bimbo con una forma di autismo e disabilità intellettiva, ospite di Villa Santa Maria, centro multiservizi di Neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza con sede a Tavernerio, in provincia di Como. Gli autori sono camici bianchi della Fondazione, Enzo Grossi e Vittorio Terruzzi. Il loro lavoro aggiunge ulteriori dati a uno dei ‘capitoli’ più caldi in questi giorni: Covid-19 e i giovanissimi. Se ne parla da settimane con la riapertura delle scuole alle porte, e anche oggi in sede di Oms Europa è stata messa in evidenza la necessità di dati ed evidenze scientifiche forti.  

La ricerca italiana offre il suo contributo. Il team di Villa Santa Maria firma due studi che esplorano casi asintomatici o paucisintomatici fra bambini e adolescenti. Una di queste ricerche è appunto il focus sul bimbo di 9 anni. “Finora pochi studi si sono concentrati sulla durata del rilevamento di Covid-19 in soggetti asintomatici o paucisintomatici. Negli adulti asintomatici, il tempo mediano dal primo test positivo al primo di due tamponi negativi consecutivi è compreso tra 7 e 23 giorni. Solo due studi di casi clinici hanno riguardato i bambini, con virus rilevabile per 10 giorni e per 17 giorni. Il caso del bimbo di 9 anni allunga i tempi.  

Si tratta di un caso “di carica virale eccezionalmente alta” e di lento smaltimento dell’Rna virale. Quando il piccolo ha mostrato lievi sintomi compatibili con la malattia, è stato sottosto a test e all’esame obiettivo non sono stati notati segni clinici di coinvolgimento polmonare. Il tampone eseguito il 24 aprile è risultato positivo. E così i successivi per diverse settimane e il soggetto è stato mantenuto in isolamento per tutto il periodo, in cui peraltro è sempre rimasto asintomatico.  

La conclusione, spiegano gli esperti, è che “a prescindere dal fatto che abbiano o meno manifestato i sintomi dell’infezione da Covid-19, i bambini e i ragazzi che sono stati affetti dal coronavirus possono risultare positivi al tampone nasofaringeo per periodi che arrivano a sfiorare i tre mesi”, come nel caso del bimbo di 9 anni, in ragione della carica virale iniziale estremamente alta. “Il dato conferma l’importanza della determinazione delle cariche virali in soggetti con positività al Covid-19”. Quello della carica virale, ovvero della concentrazione del virus nell’organismo, “è un aspetto molto delicato e spesso trascurato”, evidenzia Grossi. “Normalmente ci si limita a definire se un soggetto sia positivo o negativo a Covid-19, ma nell’ambito della cosiddetta positività i valori di carica virale possono variare di oltre 10 ordini di grandezza, e questo può fare una grande differenza nel modulare l’intensità delle precauzioni da adottare”.  

 

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ALESSANDRO ZANELLI – 6 IL NUOVO CAPITANO

Sei è un numero perfetto di per sé, e non perché Dio ha creato il mondo in sei giorni; piuttosto è vero il contrario. Dio ha creato il mondo in sei giorni perché questo numero è perfetto, e rimarrebbe perfetto anche se l’opera dei sei giorni non fosse esistita”.

Una citazione d’autore (Sant’Agostino d’Ippona) per dare una prima simbologia al numero 6, un numero che ha segnato la storia del basket brindisino grazie ai protagonisti che lo hanno indossato, onorato e glorificato nel corso di diverse epoche. Alessandro Zanelli, nato a Motta di Livenza (TV) il 7 maggio 1992, è il nuovo capitano della Happy Casa Brindisi. Un nuovo capitolo, una nuova era, con un’impronta importante dal passato. Alla terza stagione a Brindisi, il playmaker italiano continuerà a indossare la canotta numero 6, questa volta con i gradi di capitano. E non è il primo nella storia cestistica brindisina.

Da numero 6 in numero 6, con il ‘Bomba’ Bonaccorsi a infiammare gli spalti del PalaPentassuglia e far tornare il grande amore per la pallacanestro a Brindisi dopo diverse delusioni. Claudio è rimasto nel cuore di tutti gli amanti della palla a spicchi per le sue grandi doti da realizzatore e da trascinatore del gruppo. Presente al palazzetto da ‘special guest’ durante lo scorso campionato di Lega A, ha assistito a una vittoria interna della Happy Casa meritandosi una standing ovation dei suoi vecchi tifosi. E l’occasione è stata ghiotta per una foto con Alessandro Zanelli, che indossava (e continuerà a farlo) il suo storico numero di gioco. Forse già un segno del destino e un passaggio di consegne già scritto.

La numero 6 ritorna ad essere la canotta del capitano della New Basket Brindisi. La storia ci riserva altri grandi giocatori che, pur non avendo svolto la guida di capitano, hanno in egual modo scritto pagini indelebili negli annali del basket a Brindisi con il numero 6 sulle spalle.

Uno su tutti: Francesco Fischetto. Play minuto in mezzo ai giganti, ‘Checco’ è stato capace di farsi amare lungo tutta la penisola per le proprie doti balistiche e morali di grandissima fattura. Al fianco dello storico capitano Carmine Spinosa, è stato sempre un punto di riferimento fondamentale per Brindisi, i suoi tifosi e la pallacanestro italiana.

Altro esempio perfettamente appropriato è Giangiovanni Parisi, playmaker classe 1973, e idolo di una generazione che viveva a Brindisi di pane e pallacanestro. Bandiera del basket brindisino, ha indossato per un decennio i colori biancoazzurri vincendo anche il campionato di B2. Con la numero 6 sulle spalle e un grande senso di appartenenza per la sua città. Il numero sei rappresenta l’equilibrio perfetto, aritmeticamente e simbolicamente. Il numero della responsabilità e dell’armonia. Il numero ideale per un Capitano con la C maiuscola. Alessandro Zanelli prende il testimone lasciato da Adrian Banks, record man di realizzatori di tutti i tempi con la New Basket Brindisi. Il ritorno a un capitano italiano, succedendo nell’albo dell’ultimo decennio 2010-2020 a: Marco Cardillo (2016-18), Andrea Zerini (2015/16), Massimo Bulleri (2013-15), Klaudio Ndoja (2011-13) e Luca Infante (2010/11).

Curiosità: Alessandro Zanelli ha già disputato due partite nel ruolo di capitano (ad interim).

Lo scorso anno, vista l’assenza di Banks volato in America per assistere alla nascita della figlia, lo sostituì in occasione delle trasferte in campionato a Trento e in Champions League a Saragozza. Coach Frank Vitucci, dopo aver parlato con i diretti interessati e con il gruppo, ha individuato inoltre il vice capitano della Happy Casa Brindisi 2020/21: Darius Thompson. Il playmaker americano, alla seconda stagione in biancoazzurro, ha già fissato le basi della sua vita extra cestistica a Brindisi, dimostrando in ogni modo sul campo grande serietà e professionalità.

Una coppia di playmaker leader dentro e fuori dal campo.

Ora tocca a te: in bocca al lupo Ale, 6 il nuovo capitano!

a cura di Michele Vario

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Mons. Spinillo apre il “mese del Creato” dal Parco atellano “Vasca Castellone”

Il 1° settembre, già da qualche anno, è stata istituita la “Giornata mondiale di preghiera per la cura del creato” estendendo una pratica già in vigore tra tutte le chiese cristiane europee.  Il tema è sempre più presente alla coscienza dei popoli, che vedono il pianeta messo a estremo rischio da scelte irresponsabili. Ma non si profila ancora all’orizzonte l’inversione di rotta, che si sarebbe dovuto realizzare già tanto tempo fa e che tutte le Chiese cristiane, appunto, reclamano con crescente impegno.

Mons. Spinillo, in unione con rappresentanti della cristianità non cattolica presente nel territorio, guiderà un momento di preghiera, che avrà eco nelle celebrazioni vespertine della diocesi di Aversa. Alla preghiera cristiana si affiancherà quella islamica, grazie alla presenza dell’Imam Nasser della moschea di San Marcellino. L’incontro di preghiera avrà luogo martedì 1° settembre alle ore 19,00 nella piccola cappella di S. Maria Atellana nel Parco pubblico “Vasca Castellone”, luogo simbolico d’incontro territoriale con ingressi dai comuni di Succivo, Sant’Arpino e Orta di Atella. Proprio nella Vasca Castellone, lo scorso 4 ottobre, si realizzò un momento di grande partecipazione popolare animato soprattutto dalle scuole atellane, in chiusura del “Tempo del Creato” (1° settembre -4 ottobre) che quest’anno si aprirà, per l’appunto, proprio dove si era chiuso lo scorso anno.

Questo è il segnale di ripartenza, che la Diocesi di Aversa vuole dare con senso di vicinanza innanzitutto alle scuole, chiamate, nelle prossime settimane, a reggere un peso molto gravoso, come cuore pulsante delle comunità di appartenenza. Con il programma “A Piccoli Passi”, la Diocesi cercherà di dare continuità, tanto più in tempi di tale complessità, al proprio impegno di concreto accompagnamento alle comunità. Ancora dalla Vasca Castellone, s’indicherà la via di abitare, come fratelli e sorelle, la stessa casa comune; di farlo tenendosi per mano con i bambini e i ragazzi sollecitati sì a essere protagonisti del loro futuro, ma nei cui confronti il mondo degli adulti non può sottrarsi a una condivisa assunzione di responsabilità. Solo realizzando questa “rete di vita”, le comunità riusciranno a avviare il cammino di vita nuova che è nei sogni di tutti. Un segno, in tal senso, verrà martedì dalla Vasca Castellone.

a cura di Michele Vario

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Cultura e Teatro in tempo di peste… una call alla condivisione

La crisi generata dalla pandemia COVID-19 ha squassato la vita culturale delle città, con effetti devastanti anche in termini di accesso, partecipazione e contributo alla cultura, flusso di beni e di servizi culturali. Sicuramente la violenza e la pervasività dei fenomeni hanno lasciato un segno profondo, stravolgendo, il nostro VIVERE, anche in società, insieme agli altri. Questa crisi ha messo una lente d’ingrandimento sulle molte carenze di cui eravamo già consapevoli colpendo più duramente le popolazioni più vulnerabili e invisibili, ma anche le persone che vivono e lavorano in ambienti informali, in particolare le donne che stanno sperimentando una fragilità aggiuntiva a causa della pandemia stessa. Una situazione a tratti surreale, che ha visto migliaia di operatori di ogni ordine e grado, di professionisti e di imprese, tutti “congelati” nel giro di 24 ore costringendo a limitare il contatto coi propri pubblici, o addirittura obbligando a cancellarlo. I luoghi della cultura sono stati chiusi tutti e per molto tempo. Concerti, spettacoli, festival, mostre e molte altre attività culturali sono state annullate dall’oggi al domani, nella condizione di non poter perseguire il proprio scopo primo di diffusione e contatto. Il Coronavirus ha creato uno stato di emergenza mettendo in ginocchio tutto il settore della cultura e della creatività, un comparto essenziale non solo per la nostra economia ma per la nostra stessa qualità della vita. La pandemia di Covid-19 è una sfida senza precedenti che richiede una risposta senza precedenti, risposte che devono mirare a essere inclusive e guardare a un quadro molto più ampio.

La festa dei folli promuove una CALL, una chiamata alla condivisione!

Siamo in prima linea per superare questi tempi e proponiamo una CALL, una chiamata per un’importante possibilità di miglioramento dei nostri modelli perché siamo convinti che una nuova cultura collaborativa sia necessaria e che la solidarietà sia diventata un faro di sicurezza che dovrebbe guidare le trasformazioni di cui abbiamo bisogno, auspicando un motivato coinvolgimento per creare insieme nuove espressioni artistiche e culturali, significati e sinergie. La piena collaborazione per la co-creazione di una nuova “normalità” della nostra più forte, più innovativa, più tollerante,  più resiliente comunità è l’unica via da seguire in un contesto senza precedenti, un atto eroico di resistenza al dolore e alla paura. Di fronte alla pandemia oggi e alla necessità di ricostruire le nostre società domani, la cultura deve essere messa al centro delle strategie di risposta al problema. La cultura porta ispirazione, conforto e speranza nella vita delle persone.

Il settore culturale e creativo rappresenta sia un settore economico rilevante sia un comparto fondamentale per il valore intrinseco della produzione culturale e il valore aggiunto immateriale che genera in termini di benessere e di coesione sociale, andando molto oltre il mero valore economico che le si attribuisce: in una grave crisi come quella che stiamo attraversando, l’offerta di cultura in maniera alternativa è stata la prima risposta alle difficoltà delle persone. Infatti, l’arte e la cultura hanno giocato un ruolo vitale durante il lockdown e questo ruolo deve essere rafforzato dopo la clausura, al fine di ridurre le paure, usare la capacità dell’arte per produrre significati, per costruire la capacità di immaginare un futuro nuovo.

Serve un cambiamento paradigmatico totale, è l’occasione per cambiare la mentalità con cui finora si è proceduto. 

Le idee migliori non vengono dalla ragione, ma da una lucida, visionaria follia. (Erasmo da Rotterdam)

a cura di Michele Vario

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Atalanta, 3 giocatori positivi al Covid 

[FONTE Adnkronos]

Lo annuncia la società bergamasca sul sito ufficiale 
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Lampedusa, sciopero sospeso: “Prima incontro con Conte” 

[FONTE Adnkronos]

Il sindaco Martello: “In base a ciò che emergerà in quell’occasione, decideremo cosa fare”. Mercoledì la riunione con Musumeci e il premier a Palazzo Chigi 
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Israele-Emirati, atterrato ad Abu Dhabi primo volo commerciale  

[FONTE Adnkronos]

Durante il viaggio ha sorvolato la Giordania, l’Oman e l’Arabia Saudita. Kushner ai palestinesi: “Non restate fermi al passato” 
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Covid, al via a Verona sperimentazione primo vaccino tutto italiano 

[FONTE Adnkronos]

Ad annunciarlo il rettore dell’università scaligera Nocini: la prima somministrazione è prevista per il 7 settembre presso l’ospedale di Borgo Roma 
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