venerdì, Marzo 29, 2024
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14enne investito a Roma, folla ai funerali – Video  

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Palloncini bianchi e musica per l’ultimo saluto a Mattia, morto lunedì scorso. La lettera della mamma (Video). Il parroco: “La morte di Mattia non sia sprecata’ 
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Di Battista: “Io ho mie idee, se Grillo non è d’accordo amen” 

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Dopo lo scontro con il fondatore del M5S pubblica sui social un suo articolo sulla questione acqua pubblica, richiamo alle origini grilline  
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Bankitalia: ad aprile sale debito pubblico, entrate -20,4% 

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Il debito delle amministrazioni pubbliche è aumentato di 36 miliardi rispetto al mese precedente, risultando pari a 2.467,1 miliardi 
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14enne investito a Roma, folla ai funerali  

[FONTE Adnkronos]

Palloncini bianchi e musica per l’ultimo saluto al ragazzino morto lunedì scorso. Il parroco: “La morte di Mattia non sia sprecata’ 
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Vaccino Covid, AstraZeneca: “Costerà pochi euro, lo stiamo producendo” 

[CORONAVIRUS NEWS – Adnkronos]

“Stiamo iniziando a produrre il vaccino” per Covid-19 “a rischio”, già prima degli esiti delle prove di efficacia. “AstraZeneca ha preso un impegno di produrre 2 miliardi di dosi con l’obiettivo di avere un accesso ampio, equo e senza alcun profitto durante la fase della pandemia. Posso dire che il costo del vaccino sarà di pochi euro per distribuirlo. Inizieremo verso fine anno a distribuire ed entro la fine dell’estate avremo i risultati dei test clinici di efficacia. Qualora fossero positivi, faremo il processo regolatorio e immediatamente inizieremo la distribuzione”. A fare il punto è Lorenzo Wittum, presidente di AstraZeneca Italia, intervenuto ad ‘Agorà’ su Rai3. 

“La sperimentazione clinica – sottolinea – è ancora in corso. Fino a che non ci saranno i risultati sull’uomo”, dai test “che si concluderanno a settembre, noi non potremo sapere se questo vaccino è efficace”. Nella ricerca farmaceutica “funziona così”, ricorda Wittum spiegando perché si parla di scommessa. “Siamo fiduciosi che funzioni – argomenta – Le prime fasi sono andate bene”, però in questo momento “siamo nell’ultima fase, quella della sperimentazione su migliaia di volontari per verificare che effettivamente” il vaccino “protegga dal contagio” da coronavirus Sars-CoV-2. 

I dati, ribadisce, “li avremo a fine settembre. Abbiamo appena concluso la fase I che è la prima fase di sperimentazione sull’uomo. Un comitato indipendente di monitoraggio ha analizzato questo risultato e ha raccomandato all’autorità regolatoria inglese di iniziare la sperimentazione su larga scala. Ovviamente fino alla fine di questa non potremo sapere se il vaccino funziona, però siamo fiduciosi”. “Per l’Europa sono previste 400 milioni di dosi. La popolazione europea è di circa 450 milioni di persone, quindi praticamente tutti – evidenzia il presidente di AstraZeneca Italia – Avremo diverse decine di milioni di dosi pronte prima della fine anno e poi nei primi mesi del 2021 arriveranno il resto delle dosi”. Come sarà distribuito “è una decisione che dovranno prendere in Europa. I 4 Paesi dell’alleanza – Italia, Francia, Germania e Olanda – insieme all’Unione europea stanno definendo i meccanismi di allocazione”.  

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Ascoli Piceno, 8 pazienti uccisi in Rsa: arrestato infermiere 

[FONTE Adnkronos]

L’indagine ha avuto inizio nel settembre 2018. Nel sangue di alcuni pazienti deceduti nella struttura sono emerse concentrazioni di promazina (farmaco neurolettico), a livelli tossici ed assolutamente incompatibili con le terapie prescritte 
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Ricciardi: “Ad autunno possibili migliaia di focolai” 

[CORONAVIRUS NEWS – Adnkronos]

“Teniamoci pronti a migliaia di focolai. Ad autunno non basterà il tracciamento manuale realizzato fino a oggi. Sarà decisa la tecnologia, come l’app Immuni che però funzionerà appieno solo se la scaricherà il 60-70 per cento dei cittadini”. Lo afferma in un’intervista al Messaggero Walter Ricciardi, consulente del ministero della Salute e rappresentante italiano al Consiglio dell’Oms.  

“L’indice Rt è uno dei parametri – spiega Ricciardi riferendosi a quello del Lazio che ora è dello 0,93 -. Anche perché quando i numeri sono bassi e c’è un focolaio come quello di questi giorni, è chiaro che l’Rt si alza subito. Dobbiamo guardare anche ai numeri assoluti e alla capacità di risposta del sistema sanitario, se si fanno tutti i tamponi necessari per circoscrivere i focolai in tempi stretti. Se si ha l’Rt a 0,9 con dieci casi, è un conto, se si ha lo stesso indice con mille casi è tutto un altro scenario”. 

“E’ decisiva la capacità di fare diagnosi tempestivamente – ribadisce – e la risposta assistenziale sul territorio. Finora le Regioni stanno rispondendo bene nel contenere i nuovi cluster. Ma è chiaro che in questo momento, dato il numero limitato di focolai, è possibile reagire più facilmente. Se si arriva a una situazione di migliaia di cluster è necessario essere aiutati dal tracciamento tecnologico. Dobbiamo prepararci alla possibilità che ad autunno i numeri si alzino e dobbiamo farci trovare pronti.”. 

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Vaia: “Focolai figli di errori non di riaperture” 

[CORONAVIRUS NEWS – Adnkronos]

I nuovi focolai di Covid-19 sono ‘figli’ dell’allentamento delle restrizioni post-fase 1? “No, di errori. Le riaperture sono il giusto epilogo dopo il lockdown e il calo di contagi che ha comportato”. Ne è convinto Francesco Vaia, direttore sanitario dell’Istituto nazionale malattie infettive Lazzaro Spallanzani, che in un’intervista al ‘Corriere della Sera’, cronache di Roma, lancia un messaggio di ottimismo e insieme di prudenza: “Riapriamo tutto, ma bisogna mantenere la guardia alta”. 

Come sono nati nella Capitale i cluster dell’Irccs San Raffaele Pisana e del palazzo occupato alla Garbatella? “Come sia stato possibile non lo so – risponde il medico – Si potrà capire con certezza solo dopo la conclusione dell’indagine epidemiologia. Quello che so è che, a differenza del Nord Italia dove le strutture sanitarie hanno fatto da incubatori del virus, a Roma non era ancora successo. Ad esempio allo Spallanzani, dove i contagi tra operatori sanitari sono a zero, sono state messe in atto disposizioni rigidissime: percorsi separati, stanze singole anche per casi sospetti con tamponi negativi, dispositivi di sicurezza e aree comuni, come bar e mensa, super controllate”. Ma soprattutto entravano “solo gli operatori sanitari, per tutti gli altri c’era il divieto assoluto di accesso”. 

Evitare che ospedali e strutture sanitarie si trasformino in epicentri di contagio è possibile, assicura Vaia: “Basterebbe applicare rigidamente le regole. Oggi però – sottolinea – a valle dell’epidemia occorrere ridisegnare la rete infettivologica nel Lazio, con ospedali e personale mono dedicato e distinto tra Covid e non Covid”. 

Il direttore sanitario dello Spallanzani non è preoccupato se l’indice di contagio Rt nei giorni scorsi è arrivato a 0,93, pericolosamente vicino all’1. Vaia non crede ci sia il rischio di un altro lockdown: “Dal 1 giugno i numeri sono confortanti – osserva – Il Lazio, anche con i due cluster, è in fase calante”. 

Per il medico è dunque “arrivato il momento di riaprire tutto. Nel rispetto delle regole che ci siamo dati: mascherine e distanziamento sociale. Senza mai abbassare la guardia e guardando avanti con ottimismo”. Per riapre tutto “intendo ogni segmento della società – spiega – Anche quelli che alimentano lo spirito: la cultura e la musica, il cinema e il teatro, il tempo libero e lo sport. Anche per permettere alle famiglie di superare le pesanti ripercussioni che ha portato con sé il lockdown”.  

“Dobbiamo riappropriarci della nostra vita”, esorta Vaia. “Proteggere le fasce deboli. Dare grande attenzione alla scuola, di ogni ordine e grado, da quella dell’infanzia all’università. Bisogna andare avanti senza paura”. 

 

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