Alcuni film dell’ultima stagione cinematografica

La scelta di Anne – l’événement (Audrey Diwan): nella Francia degli anni ’60, la protagonista ricorre all’aborto clandestino, mettendo a serissimo rischio la propria vita, per riconquistare una libertà, che però riesce a recuperare solo in apparenza, rimanendo vittima di se stessa e del giudizio della società. Immagini molto crude. Voto: 5

Matrix – Resurrections (Lana Wachowski): il quarto capitolo della saga stanca, complice un intreccio poco avvincente, che non riesce ad uscire fuori dalla logica dell’autorefenzialità e che mira a catturare lo spettatore con roboanti effetti speciali. Solo per appassionati del genere. Voto: 5 ½

West Side Story (Steven Spielberg): un remake spielbergiano in salsa mielosa ma con punte di bravura attoriali (anche nella danza, decisamente meno nel canto) e che lascia comunque fino alla fine con il fiato sospeso (forse anche per via della FFP2 obbligatoria). Voto: 6 ½

È stata la mano di Dio (Paolo Sorrentino): commovente ricostruzione del vissuto personale del regista e delle tappe della sua formazione, contornata da un ricco stuolo di attori: siano essi personaggi principali o secondari – alcuni dei quali memorabili come la duchessa Focale e la signora Gentile, altri non esenti da sbavature come il regista Capuano – hanno tutti lasciato un segno indelebile sulla sua personalità. Voto: 7

House of Gucci (Ridley Scott): la signora Germanotta è più che brava a impersonare Patrizia Reggiani, l’arrivista socialite che, nella lettura del regista, avrebbe contribuito al disfacimento fisico e finanziario della famiglia Gucci, con conseguente cessione del Marchio a magnati stranieri. Ridley Scott le conferisce finanche un velo di umanità, che ne attenua i tratti di lucida follia. Efficace ricostruzione di luoghi e ambienti. Voto: 7 ½.

Massimiliano Longobardo