Accuse alla giornalista Nausicaa Della Valle da parte di Davide Sgrò esponente Lgbt

Durante la trasmissione Diritto e Rovescio, botta e risposta tra Nausicaa Della Valle e Davide Sgro.

https://www.youtube.com/watch?v=w6CT2wsd8WI

Nella puntata andata in onda lo scorso Giovedì 24 Giugno del programma televisivo Diritto e Rovescio condotto dal giornalista Paolo Del Debbio vi è stato un forte dibattito sulla legge Ddl Zan, dal cognome del suo relatore alla Camera, dove è stato approvato il 4 novembre scorso, si pone l’obiettivo di contrastare l’omofobia e la transfobia. La legge Zan introduce il reato di omotransfobia modificando l’art.604 bis del codice penale, con dieci articoli,  con la pena che va da un minimo di 1 anno a un massimo di 4 anni di reclusione e introduce una giornata contro l’omofobia, transofobia, lesbofobia e la bifobia il 17 maggio. Un esponente della comunità Lgbt, Davide Sgrò ha attaccato pesantemente ed ingiustamente la giornalista Nausicaa Della Valle che aveva solo detto di verificare chi fosse l’autore della scritta Gay sull’auto dello Sgrò. Lo stesso Sgrò ha  raccontato al conduttore del Debbio di aver ricevuto offese riguardo al fatto che egli è omosessuale. L’esponente della comunità Lgbt ha attaccato la giornalista della Valle che sui social e nello specifico su Instagram secondo lui i fan della giornalista lo avrebbero offeso pesantemente. La giornalista Della Valle ha prontamente replicato dicendo che lei non centra nulla. È giusto che ognuno possa esprimere la propria opinione e le proprie idee e la giornalista Della Valle si è limitata ad esprimere un suo parere senza attaccare e offendere nessuno. Oggi è paradossale come chi non è d’accordo possa essere tacciato di intolleranza. Ci auguriamo che i dibattiti televisivi e pubblici su una materia così delicata come la legge Zan siano oggetto di riflessione e non di scontri accesi solo perché non si è d’accordo. Il cammino della Legge Zan in Parlamento per ora ha subito uno stop e la Chiesa ha chiesto che sia modificata la legge perché così come è stata presentata violerebbe gli accordi stipulati tra Stato e Santa Sede. Non ci resta che attendere per capire come si evolverà la situazione.

a cura di Christian Russo