29 SETTEMBRE 2022: LA RIVOLTA DEI PANIFICATORI A PIAZZA PLEBISCITO A NAPOLI

TOMMASO ANIELLO D’AMALFI MEGLIO CONOSCIUTO COME MASANIELLO NON DOVEVA ESSERE UCCISO.

Il carobollette sta distruggendo l’esistenza non solo dei cittadini ma anche dei piccoli esercenti.

Oggi a Piazza del Plebiscito   si riuniscono tutti i panificatori della Campania, ed insieme a loro il presidente Unipan Domenico Filosa il quale afferma che la questione del caro prezzi deve essere risolta dagli amministratori.

Anche il consigliere regionale Emilio Borrelli è dalla parte dei panificatori, infatti afferma che il pane come l’acqua e il latte non può aumentare in maniera sconsiderata.

Analizziamo la questione da vicino: A causa dell’inflazione, il prezzo del pane a Napoli potrebbe raddoppiare nelle prossime ore da 2 euro e 50 centesimi a 5 euro, per cui proprio in queste ore, durante il vertice in Confcommercio si deciderà in che modo gestire gli aumenti.

Al TGR regionale un panificatore mostra alle telecamere l’importo dell’attuale bolletta dell’energia elettrica, pari a euro 7.000 circa; lo scorso anno nello stesso periodo l’importo era di 1.350 euro. L’importo così alto non è dovuto ad un grosso aumento di produzione ma al carobollette, per cui chi paga il surplus?

L’esercente, inoltre, fa notare anche le difficoltà affrontate causate dal Covid prima e dalla guerra ucraina adesso, la quale ha causato anche  un considerevole aumento delle materie prime, cioè del burro, della farina.

Ed ancora un altro esercente dichiara che nonostante gli aumenti delle materie di base, si cerca di non variare il prezzo per andare incontro alla popolazione, perché il pane è un bene primario e non può mancare.

Resta il fatto che se le istituzioni non trovano una soluzione, questo mestiere rischia di estinguersi, per cui non mangeremo più pane.

Masaniello, in questo frangente in che modo avrebbe protestato davanti alle istituzioni per difendere i panificatori ?

Soluzione stravagante? Commissionare   pagnotte raffiguranti   la faccia dei governatori.

D’altronde ci sono i nostri maestri pastorai che realizzano statuette di personalità di qualsiasi rango, quindi il Signor  Tommaso Aniello l’avrebbe fatta franca oggi.

A cura Rosa Arpaia